
Fagarazzi e Zuffellato (photo: teatrolitta.it)
Questa linea, tracciata da Matteo Torterolo, ha cercato in questo suo primo esperimento di mettere insieme spettacoli fuori dal comune, quelli che potremmo pensare relegati in una riserva Apache del teatro. Lo scopo? Proporre nuovi linguaggi contemporanei e unirli in un unico contenitore.
Finora sono stati presentati ai milanesi tre spettacoli, diversi tra loro, eppure uniti da questa linea.
Si è iniziato con Pubblico Teatro e i suoi “Cinque Allegri Ragazzi morti“, vero evento, sold out fin dal primo giorno. Prevedibile, forse, quando c’è la musica a trainare i fans. Ma perché criticare la prevedibilità, quando si tratta di un teatro pieno? Non siamo sempre a lamentarci del pubblico che non esiste, dei giovani che non sanno cosa sia il teatro? Ecco, forse, quando si offre quello che i ragazzi cercano, stando attenti alla qualità, le cose funzionano.
Poi sono arrivati Fagarazzi & Zuffellato con “H E A V E n E V E R”. Uno spettacolo curioso. Non per tutti. La recitazione fin troppo quotidiana toglie un po’ di poesia alle interessanti suggestioni visive che offre lo spettacolo, tanto che starebbe benissimo in un museo; forse in teatro dovrebbe limitarsi a restare performance corporea e musicale, di suoni, immagini, visioni estetiche e non parole. Però, sicuramente, una ricerca di linguaggio adatta ad Apache.

Abba Bosch (photo: teatrolitta.it)
Apache, dunque, alla prova dei fatti con queste prime tre proposte, pare restare fedele ai suoi presupposti. Spettacoli nuovi, che siamo più abituati a vedere nei festival o nei sottoscala nascosti della così detta élite teatrale, e che invece dovremmo vedere sempre più spesso nei circuiti ufficiali. Perché non è forse questo il teatro di oggi? Il teatro che sta ai tempi, che cerca cose nuove, che mantiene la sua aura di arte unica ma deve, per forza, adeguarsi per essere fruito da tutti. Soprattutto dalle nuove generazioni, che sono abituate a vivere e comunicare in modo completamente diverso dalle precedenti.
Prossime tappe di Apache: dall’11 al 14 aprile ProgettoRobur con “New Yorker hotel 3327”, dal 15 al 19 maggio Codice Ivan con “Esperimenti per un Requiem” e a giugno, dal 13 al 16, Garten chiuderà la linea con “I am here I have a gun”.