
Photo: Lorenzo Cicconi Massi
Che le Marche abbiano uno sguardo attento verso i propri artisti l’hanno dimostrato da tempo. E va in questa direzione anche il nuovo progetto presentato alla stampa lunedì.
Ha il nome di una bambina, ma vuole evocare il concetto di “casa”: un luogo virtuale, familiare e operativo che possa fungere da incubatrice di possibilità per quattordici giovani compagnie della regione. È “Matilde. Piattaforma regionale per la nuova scena marchigiana” il progetto triennale voluto e finanziato dall’assessorato alla Cultura della Regione Marche, realizzato dall’Amat (l’associazione marchigiana attività teatrali), e sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Un’azione che si presenta come concreta e duratura, per recepire le esigenze e le necessità degli oltre 100 giovani artisti coinvolti, dando risposte concrete nell’ottica della valorizzazione del territorio. Ecco gli obiettivi di “Matilde”, che vuol essere innanzitutto un interlocutore capace di sostenere con azioni diversificate e mirate il lavoro creativo. A partire dalla promozione dell’attività delle giovani formazioni tramite la partecipazione a festival e rassegne regionali, nazionali e internazionali, oltre a reti nazionali di sostegno e promozione di vari linguaggi creativi, come la Vetrina della Giovane Danza d’Autore, a settembre a Ravenna, su iniziativa del network nazionale Anticorpi Explo, o ancora il festival di Santarcangelo, Inteatro 2010, Nuove Sensibilità e Ars Amando, durante il quale si svolgerà una speciale “Giornata Matilde”.
Il progetto mira a creare occasioni e sinergie, incontri virtuosi tra domanda e offerta, tra artisti ed enti locali, luoghi, spazi, contenitori. La piattaforma intende fornire sostegno alla produzione attraverso il coinvolgimento dei principali enti produttivi della regione, come il Teatro Stabile delle Marche e Inteatro. Ma sarà anche un momento di “creazione” e di “formazione” del pubblico, che permetterà non solo alle compagnie di incontrare ed eleggere un proprio pubblico di riferimento, ma permetterà agli spettatori di confrontarsi, facilmente e in modo non occasionale, con la nuova scena, con la sperimentazione, ed affinare così la propria coscienza di spettatore.
A tre compagnie selezionate per “Matilde” (Sineglossa, Teatro Sovversivo, Gruppo Bakù) sono già state affidate altrettante residenze teatrali a lunga durata nell’ambito del progetto HabitaTeatro, realizzato con i comuni di Arcevia, Corinaldo, San Marcello e Offagna. Ma sono in tutto 14 le compagnie che rientrano nel progetto. La selezione non è avvenuta attraverso un bando, come ipotizzato all’inizio, ma attraverso una scelta diretta dell’Amat, sulla base di considerazioni di merito.
Si tratta infatti di formazioni nate sul territorio o da artisti marchigiani e ivi operanti con continuità, che hanno guadagnato una loro visibilità – pur trattandosi di compagnie emergenti –, perpetrando un’estetica ed una poetica specifica, puntando su linguaggi innovativi.
Anche le immagini del grande contenitore “Matilde” sono ‘made in Marche’, realizzate da Lorenzo Cicconi Massi, tra i migliori fotografi italiani, già vincitore di premi internazionali fra cui il prestigioso World Press Photos 2007.