12 baci sulla bocca: quando l’amore non ha sesso

12 baci sulla bocca (photo: galleriatoledo.org)
12 baci sulla bocca (photo: galleriatoledo.org)

1975: l’Italia divisa tra sinistra e destra, gli attentati, Berlinguer, la morte di Pasolini, le ronde fasciste contro gli omosessuali. E’ questa l’ambientazione della storia tra Emilio e Massimo.
Il fratello di quest’ultimo, Antonio, è esponente di un gruppo di destra della provincia napoletana e gestore di un grosso ristorante scelto dalle chiassose famiglie napoletane per i tradizionali “sposalizi”.
Anche Massimo, il fratello minore barbuto e capellone, delicato nei modi e cresciuto dal fratello dopo la morte dei genitori, deve sposarsi.

La descrizione di parte della trama è d’obbligo per questo “12 baci sulla bocca”, spettacolo di Mario Gelardi, regia di Giuseppe Miale di Mauro, e parte del cast proveniente dalle fucine della versione teatrale di “Gomorra”.

Nella vita di questi due fratelli entrerà il lavapiatti Emilio, bel ragazzo mediterraneo dai modi effeminati: un solitario, provato dalla vita, dalle percosse ricevute dagli amanti del passato e dagli anni trascorsi nel giro della prostituzione romana.
Emilio e Massimo si innamorano, un amore sincero, passionale, dolce e straziante, che proseguirà anche con il rischio che Antonio scopra tutto.
Massimo sposerà comunque Annarella, ma promettendo al giovane innamorato che appena tornerà dal viaggio di nozze correrà da lui.

Ciò che spiazza durante lo spettacolo non arriva però dalla scena ma semmai dalla platea: non ci si aspetta, infatti, un pubblico che ride o canta ad alta voce canzoni napoletane a sottolineare determinate scene. Solo dopo ci si accorge che molti spettatori sono amici e conoscenti degli attori, scatenati in un tifo da stadio durante gli applausi finali.
La storia non entusiasma più di tanto, se non gli animi romantici e sensibili alle smielate storie d’amore, tuttavia il pubblico si appassiona a questa sofferenza amorosa senza far caso alla “diversità”. L’amore è tale, qualunque esso sia.

Pubblico a parte, lo spettacolo parte lentamente, con qualche incertezza recitativa, abituando lo spettatore a scene spezzettate, microstorie che iniziano e finiscono caratterizzate da una recitazione mono-tono. Colpiscono però alcune immagini e scelte luministiche.
L’ambientazione storico-politica porta alle scelte musicali del periodo: dai Queen alla discodance, fino alle struggenti canzoni d’amore anni Settanta. Scelte che entusiasmano il pubblico, ma lasciar andare più di metà d’una canzone rallenta gesti e azioni, stancando.
Chi ha visto lo spettacolo ricorderà probabilmente una scena in particolare: i due attori mimano un rapporto sessuale attraverso movimenti plastici vicini al teatro-danza ricchi di significato, rendendo delicato e non volgare l’amplesso anche quando, nel chiaroscuro del palcoscenico, restano completamente nudi, intrecciandosi in un fermo immagine ricco di pathos. Nel cast emerge Francesco Di Leva, che interpreta Emilio: i suoi silenzi e i suoi occhi emozionano più di un intero copione recitato.

12 BACI SULLA BOCCA
di Mario Gelardi
regia: Giuseppe Miale di Mauro
interpreti: Francesco Di Leva, Stefano Meglio, Andrea Vellotti
luci: Silvio Ruocco
scene: Roberta Mattera
costumi: Giovanna Napolitano
aiuto regia: Giuseppe Gaudino
durata: 1h 10’
applausi del pubblico: 2’ 40’’

Visto a Napoli, Galleria Toledo, il 26 febbraio 2010

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