Hello Austria. L’indagine sull’identità europea di Teatrino Clandestino

Hello Austria
Hello Austria
Hello Austria (photo: Matilde Soligno)
Il nuovo spettacolo di Fiorenza Menni, prodotto da Teatrino Clandestino, proposto la scorsa settimana nello spazio dell’Angelo Mai di Roma, si presenta come uno spettacolo-concerto basato sulla ricerca dell’identità europea. Concetto sfuggente e indefinito, su cui la regista stessa si interroga: «Cos’è che crea l’identità? Tante persone che mangiano allo stesso modo, tante persone che si vestono allo stesso modo, che parlano la stessa lingua?».

Nella difficoltà di trovare una risposta a questo interrogativo, si decide di attraversare la propria autobiografia, il proprio vissuto di donna europea, cui vanno però ad unirsi altre voci, frammenti di storie, che rappresentano tutte uno stato di crisi, una realtà sfranta e a volte urlante.

L’atmosfera entrando in sala è sospesa, lo spettacolo inizia lentamente, quasi in punta di piedi, poi un rumore di vetri rotti, e il violoncello, suonato da Francesco Guerri, infrange l’attesa e fa precipitare di colpo la situazione.
Le due attrici, Fiorenza Menni sulla sinistra, che si muove silenziosa di fronte a un piccolo fuoco metropolitano, e Laura Dondoli, al centro della scena, sono entrambe legate ad un filo fosforescente appeso al soffitto. La seconda è appesa per il collo, anche se i suoi piedi poggiano saldamente al suolo, e ci appare rispetto all’altra più dipendente da questo filo, come se rispondesse a una volontà esterna cui, in qualche modo, è chiamata ad obbedire. Si muove quasi come un angelo-robot, che conserva la sua anima nonostante tutto, nonostante la sua natura di ghiaccio.
Sarà lei, per quasi tutto il tempo della rappresentazione, ad avere la parola, a dare voce alle diverse esperienze che vengono narrate.

L’altra è legata invece per una mano, ma non sembra guidata da nulla; al contrario, è come se fosse lei, rintanata in un luogo decentrato, a guidare tutto. È un io che resta silenzioso e in disparte, che non irrompe e non invade la scena, ma la sta a guardare; eppure è l’io da cui tutto è nato, un’ipotesi di ricerca che si sviluppa a partire da un’autobiografia: «Ripercorrere me stessa è un’ipotesi tra le tante, non quella giusta».

In questo spettacolo non c’è nessuna pretesa di mostrare una verità definita, si propone un’indagine e una molteplicità di punti di vista. Non c’è neppure la volontà di cullare il pubblico, o di sedurlo; tutto il contrario.
Grazie all’aiuto della sperimentazione elettronica si tentano suoni dissonanti, molesti e stridenti, che lo infastidiscano e lo costringano all’attenzione. Il modo in cui le voci, i suoni, e il violoncello si intrecciano fra di loro, non smette di ricordarci che si tratta di una situazione di crisi, ogni equilibrio è smantellato e rotto. Ma per andare dove? Anche la risposta sulla fine, su un fine, come la domanda sull’origine, sembra restare nell’incertezza.

HELLO AUSTRIA.EUROPA 2011
uno spettacolo di Fiorenza Menni/Teatrino Clandestino
ideazione: Fiorenza Menni
drammaturgia: Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi
musiche: Francesco Guerri
con: Fiorenza Menni e Laura Dondoli (voce, elettronica), Francesco Guerri (violoncello preparato, elettronica)
direzione tecnica: Giovanni Brunetto e Sergio Omnidrive Scanu
organizzazione e comunicazione: Giorgia Mis e Serena Terranova
amministrazione: Elisa Marchese
grafica e web design: Diego Segatto
un particolare ringraziamento a: Eva Geatti, Alice Keller, Marcella Riccardi, Rojna Bagheri, Simona Barbagallo, Alberto Bario, Filippo Monti, Giovanni Brunetto
atelier creativo: Sì – Via San Vitale 67, Bologna
produzione: 2011 Teatrino Clandestino
Teatrino Clandestino è sostenuto da:
Comune di Bologna – Settore Sistema Culturale e Giovani
Provincia di Bologna – Assessorato alla Cultura
Regione Emilia Romagna – Assessorato alla Cultura
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali – Dipartimento per lo Spettacolo
si ringrazia: Fiorentini+Baker
durata: 50′
applausi: 1′ 20”

Visto a Roma, Angelo Mai, l’8 marzo 2012

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