
Mettiamo sul tavolo pochi ingredienti ma di qualità: un testo accattivante e ritmato, uno spazio suggestivo e una compagnia teatrale emergente e con una buona presenza scenica. Il risultato della somma di questi elementi, sapientemente miscelati, ha regalato al pubblico della rassegna Santa Cultura in Vincoli 2.0 la versione torinese dello spettacolo “Natura morta in un fosso”, scritto da Fausto Paravidino e messo in scena da Nessun Vizio Minore.
Una regia efficace ed essenziale dà forma alle parole di Paravidino grazie alla convincente interpretazione degli attori, che si muovono in una scenografia scarna ed essenziale che invita lo spettatore ad immaginare e a riempire con la fantasia il vuoto del palcoscenico racchiuso da quattro linee di nastro bianco.
In una scena completamente a vista, con quinte immaginarie, pochissimi oggetti appoggiati a terra e alcune impronte bianche segnata e terra, entrano di colpo cinque attori. Ballano tutti la stessa musica ritmata; intorno a loro cominciamo ad immaginarci le pareti brillanti di una discoteca di periferia. A terra, tracciato con del nastro bianco, il profilo di un essere umano attende un corpo in carne ed ossa. E ben presto quel corpo arriva: è quello di Silvia Caltagirone, che interpreta Elisa Orlando, la “natura morta” citata nel titolo.
Da questo momento, per cercare di far luce sul suo omicidio, l’ispettore di polizia (interpretato da un non sempre convincente Davide Bernardi) incrocerà durante le indagini tutta una serie di personaggi che ruotano attorno alla ragazza. Dai genitori inconsapevoli, al fidanzato drogato e senza scrupoli, passando per prostitute slave e pusher dai risvolti comici e surreali.
In questa carrellata di personaggi alcuni degli attori della compagnia danno il meglio di sé, offrendo al pubblico un’interpretazione particolarmente interessante: emergono così personaggi che, pur essendo secondari rispetto alla trama, rimangono impressi nella mente dello spettatore.
E’ il caso del pusher isterico, sotto shock e dagli imprevedibili risvolti comici (Iacopo Di Nuzzo) o della prostituta disincantata e schietta (Patrizia Schneeberger) che, con poche frasi acide, inchioda alla sedia il pubblico portandolo ai lati di una qualsiasi strada provinciale italiana.
Gli altri personaggi della tragi-commedia appaiono spesso meno forti e gli attori non convincono fino il fondo, ma la struttura drammaturgica del lavoro e alcune interessanti scelte registiche – come la scene corali delle tre prostitute o l’imbarazzante e imprevisto incontro sessuale tra il pusher e una ragazza “un po’ bruttina” ma decisamente disinvolta – riescono perfettamente a contrastare questa debolezza, restituendo uno spettacolo nel complesso convincente e piacevole da seguire.
Nonostante alcune scelte musicali un po’ scontate e alcuni brevissimi momenti di debolezza, Nessun Vizio Minore riesce nel difficile compito di offrire al pubblico una messa in scena godibile, in cui tutto torna grazie ad una recitazione e a una regia che ponderano attentamente la credibilità degli interpreti con una ricerca stilistica coerente a tutto il progetto.
La loro “Natura morta in un fosso” scorre via piacevole, diverte, facendo perfino riflettere ma, soprattutto, senza annoiare.
NATURA MORTA IN UN FOSSO
testo: Fausto Paravidino
adattamento, revisione drammaturgica e selezione musicale: Davide Bernardi
regia: Davide Bernardi, Monica Iannessi
interpreti: Matteo Barbero, Davide Bernardi, Silvia Caltagirone, Iacopo di Nuzzo, Monica Iannessi, Patrizia Schneeberger
scenografie: Emanuela Bartolini
costumi: Monica Cafiero
coreografie: Marta Zen
missaggio e contributi audio: Roberto Fioriello
progetto grafico: Stefano Sgambati
durata: 1h 30′
applausi del pubblico: 3′
Visto a Torino, San Pietro in Vincoli, il 20 marzo 2014