Genesi di un corpo. Virgilio Sieni interroga ‘La natura delle cose’

Virgilio Sieni
Virgilio Sieni
Virgilio Sieni (photo: Philippe Laurent)

Reduce dal recente successo al Festival d’Avignon che lo ha consacrato – una volta di più – a livello internazionale, Virgilio Sieni presenta la nuova produzione del Teatro Metastasio Stabile della Toscana, da lui ideata e diretta. La natura delle cose, titolo di questa nuova coreografia, è traduzione del De Rerum Natura latino di Tito Lucrezio Caro.
Lo spettacolo è così una riflessione sulla realtà della natura e sul ruolo dell’essere umano, nella personalissima cifra artistica di Sieni.

Il coreografo toscano mette in scena cinque suoi fedeli danzatori, alternando la danza a momenti di forte impatto visivo: l’inizio è shockante e curioso, con una testa di cavallo che sbuca dal sipario, a cui seguirà dal fondo della scena una grande mano che sembrerà inglobare spettacolo e pubblico.

La scenografia, essenziale ma sontuosa, è composta da un palcoscenico vuoto e chiaro, sviluppato in profondità, con tende bianche che racchiudono il fumo iniziale ed esaltano l’efficace lavoro del light designer. La luce è infatti penetrante presenza scenica. Tutti questi elementi visivi ci ricordano alcuni recenti spettacoli della Socìetas Raffaello Sanzio, forse spunto d’ispirazione scenografica.

Ma è nei movimenti di danza che il lavoro emerge con tutta l’espressione del coreografo toscano. Una cifra stilistica che si evince soprattutto nei passi collettivi in cui “lei”, Venere, la donna ora bambino (con una maschera inquietante quasi “lynchiana”), ora ballerina ora vecchia signora, viene accompagnata, scortata nel gesto e nella vita da quattro danzatori che inizialmente le fanno compiere una nuotata nell’aria, un atto acquatico in sospensione, per poi arrivare all’insegnamento della disciplina della danza in un percorso di arte e vita a braccetto tra loro.

L’intesa fra i cinque è considerevole: invadono tutto lo spazio con movimenti asimmetrici, attraverso una geometria folle ma spontanea, interagiscono con la musica originale, una partitura elettronica creata per l’occasione da Francesco Giomi che sancisce la collaborazione della Compagnia Virgilio Sieni con il Centro Tempo Reale Firenze, ensemble votato da anni alla sperimentazione musicale.

Spettacolo concettuale e cerebrale, colpisce in particolar modo per la capacità di comunicare tematiche scientifiche e filosofiche, le stesse affrontate da Lucrezio, in modo originale e trasponendole nell’oggi.
Vedendo gli spettacoli di Virgilio Sieni si respira il vero teatro-danza di matrice europea, coraggioso, poetico e passionale, che troppo spesso altre compagnie nostrane sembrano o vogliono dimenticare.


LA NATURA DELLE COSE

di Virgilio Sieni
dal De rerum natura di Lucrezio
regia, coreografia, scene: Virgilio Sieni
con: Ramona Caia, Massimiliano Barachini, Jacopo Jenna, Csaba Molnar, Daniele Ninarello
collaborazione alla drammaturgia e traduzioni: Giorgio Agamben
musiche originali: Francesco Giomi
voce: Nada Malanima
costumi: Geraldine Tayar
luci: Corrado Mura e Virgilio Sieni
produzione: Teatro Metastasio Stabile della Toscana/Compagnia Virgilio Sieni
durata: 1 h 09’
applausi del pubblico: 1’ 39’’

Visto a Prato, Teatro Fabbricone, il 25 novembre 2008
prima assoluta

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