Proclami alla nazione: La ‘voglia di dire’ si fa in quattro

Photo: teatrodellatosse.it
Photo: teatrodellatosse.it

“Abbiamo bisogno di dirlo alla nazione.”
E’ questa la necessità che ha spinto quattro giovani interpreti ad intraprendere insieme il cammino della drammaturgia collettiva, in una fusione creativa che li ha coinvolti a tutto tondo. Ma per dire cosa?

Ecco alcuni degli interrogativi che si sono posti: quale ruolo assumono i cani per l’uomo? Che importanza ha la scelta di indossare una canottiera? Perché esiste la fame nel mondo? Quali sono le proporzioni dei piedi? Cos’è la tristezza? Perché esiste il sole? Cosa offrono le scommesse? Che rumore fa la ventola di un condizionatore?

Elisabetta Granara, Giancarlo Mariottini, Carlo Strazza e Sara Sorrentino non hanno bisogno di altro se non di un pubblico che stia ad ascoltarli. Al Teatro della Tosse di Genova non servono nemmeno presentazioni per loro che collaborano con questa realtà, a vario titolo, da parecchio tempo. La Sala Campana è quindi davvero piena per questo spettacolo curioso, folle, ironico e profondo al tempo stesso.

L’urgenza del dichiarare di questi “Proclami alla nazione” si concretizza in una scena vuota in cui inizialmente compaiono quattro leggii che, col procedere dell’azione, diventano addirittura troppi. Gli attori fanno tutto da sé, si illuminano autonomamente grazie all’utilizzo di torce led che accendono e spengono, si scambiano prendendo l’uno il ruolo dell’altro per poi tornare al proprio.
Da veri artigiani del teatro riescono ad adattarsi con disinvoltura allo spazio circostante, e la sala teatrale tradizionale diventa quasi un limite per una performance che si adatterebbe meglio ad un ambiente diverso. Del resto è così che viene presentato il “luogo deputato” dagli stessi autori nel presentare il loro lavoro: “L’unica richiesta tecnica è la disponibilità di quattro finestre che si affaccino su una piazza, ma a seconda delle peculiarità locali le finestre possono essere sostituite con terrazzi, balconi, o più semplicemente porte o portoni”.

L’assurdità comica dei proclami, inizialmente scollegati l’uno dall’altro ma uniti da piccoli dettagli inattesi, lascia campo nella seconda parte dello spettacolo ad una vera esplorazione di una condizione che si colloca a cavallo tra il folle e il disperante.
Carlo Strazza è un inimmaginabile ufficiale che deve tenere un discorso alle masse ma che, improvvisamente, si blocca non avendo nulla da dire. Elisabetta Granara, Giancarlo Mariottini e Sara Sorrentino diventano quindi gli “impiegati” del cervello del militare che cercano di risolvere la situazione dall’interno. Esplicito il rimando al film d’animazione della Pixar “Inside Out”, che gli attori realizzano tenendo visibile in scena il protagonista e dando vita, al suo fianco ma in realtà dentro di lui, ad una serie di gag che portano, al termine, ad una “naturale” soluzione del problema.

Una bella prova per una giovane compagnia che risente delle poetiche di tutti i singoli, impegnati da tempo in gruppi propri. L’adozione della forma teatrale del proclama, tendenzialmente comico, dà molto spazio all’emergere delle peculiarità recitative e autoriali di ciascuno, rendendo tangibile un lavoro di ricerca che va avanti dal 2014, anno in cui per la prima volta i quattro artisti si sono trovati in residenza per concretizzare in scena la loro “voglia di dire”.

PROCLAMI ALLA NAZIONE
di e con Elisabetta Granara, Giancarlo Mariottini, Sara Sorrentino, Carlo Strazza
Compagnia SNC GranaraMariottiniSorrentinoStrazza
in collaborazione con Il Gruppo di Teatro Campestre
Vincitore Premio Giovani Realtà del Teatro (Udine) 2014
Selezionato Pre-Visioni (Genova) 2015
Finalista Premio Scintille (Asti), Anteprima (Lari), Young Station (Prato) 2015

durata: 1h 10′
applausi del pubblico: 4′ 30”

Visto a Genova, Teatro della Tosse, il 10 febbraio 2017

0 replies on “Proclami alla nazione: La ‘voglia di dire’ si fa in quattro”