A Borgo Panigale il compleanno di una fucina della scena contemporanea guidata da Andrea Adriatico e Stefano Casi
Inaugurato nel 1999 nel capoluogo emiliano, un po’ in periferia ma servito da diverse vie di comunicazione e all’interno di un parco, esiste un luogo dedicato alla scena contemporanea che, nato come acquedotto industriale negli anni Venti del Novecento, dopo un lungo periodo di abbandono è poi stato riqualificato, diventando nel tempo uno dei teatri comunali più interessanti di Bologna.
Stiamo parlando di Teatri di Vita, che l’omonima compagnia (che già esisteva da qualche anno) l’ha fatto diventare la casa del teatro contemporaneo della città grazie a una serie nutrita di attività: dalla produzione di teatro e cinema alla programmazione di teatro e danza nazionali ed internazionali, affiancando al contempo stagioni e festival interdisciplinari ma anche attività di formazione, didattica e progetti in residenza.
In occasione dei 30 anni della compagnia, siamo andati ad intervistare Stefano Casi, che insieme ad Andrea Adriatico la porta avanti con lungimiranza. Con lui abbiamo visitato la struttura, riassumendo la storia della compagnia e andando alla scoperta delle sue creazioni, ma anche della stagione teatrale organizzata per festeggiare proprio i trent’anni di questa creatura.