Il castello di Casalgrande (Re) illumina il suo torrione e si fa promotore dell’informazione libera. Tre giorni d’inizio luglio dedicati a teatro, dibattiti e giornalismo offerti dal festival Status Quo per ricredere in uno scambio di sapere: “Per non perdere del tutto la lucidità scomparendo nella fitta nebbia dell’informazione palesemente di regime” sostiene Fadia Bassmaji, tra i fondatori dell’evento. L’organizzazione è giovanissima (l’associazione Quinta Parete) ed ancora in cerca di una propria identità e punto di forza ma, grazie all’entusiasmo e alla dedizione del gruppo, si mostra sempre più promettente.
Giunto alla terza edizione, nonostante gli scarsissimi fondi pubblici e la totale gratuità dell’evento, Status Quo non è solo un festival ma un punto di incontro: la corte medievale diventa una piazza in cui il paese (e finalmente non solo quello) può entrare in contatto con personalità ed emozioni forti.
Protagonisti di quest’anno Babilonia Teatri con il loro ben noto “Made in Italy”, vincitore del Premio Scenario 2007, d’impatto e ironia sui luoghi comuni del nord-est italiano; la compagnia Teatring con “Parlami Ancora Per Aria”, promettente work in progress dalla dimensione intimistica sul delicato rapporto padre-figlia, Oliviero Beha e il suo libro “I nuovi mostri” ed ancora musica, fotografia, informazione importante come quella di Andrea Riscassi sulla giornalista Anna Politkovskaja e intrattenimento più leggero come il teatro ragazzi e lo spettacolo “Momenti di trascurabile felicità” di e con Valerio Aprea, dal sapore zelighiano.
È proprio quest’ultimo, in realtà il meno legato alla tematica proposta, ad aprire il festival. Aprea, attore per lo più televisivo (faccia nota dello show “Parla con me” di Serena Dandini), propone un testo, a lui caro e da lui rimaneggiato, di Francesco Piccolo, autore con cui collabora da tempo.
“Momenti di trascurabile felicità” è una carrellata di sensazioni e riflessioni sul vissuto quotidiano che il multiforme Aprea snocciola con passione, accompagnato da un video amatoriale girato per le strade di Roma. Con gusto descrive particolari senza apparente importanza, controsensi quotidiani. Briciole di vita diventano improvvisamente protagoniste, rendendoci tutti partecipi di un momento, solitamente privato, di leggera soddisfazione per i fatti più banali della vita.
Il progetto, nato da un più breve monologo, “Tre momenti di trascurabile felicità”, si è ampliato ed è continuamente soggetto a variazioni data la vastità di materiale che Piccolo ha messo in mano all’attore. Ogni luogo ha i propri cliché ma nonostante questo il testo, dedicandosi al privato dell’uomo, rende partecipe spettatori di ogni provenienza e tipologia ricordandoci l’importanza e la poeticità di piccoli gesti e pensieri.
Lo spettacolo è però privo di una struttura scenica forte e, non aiutato da alcuni problemi tecnici che bruciano importanti tempi comici, risulta sovrabbondante. Si rischia di trovarsi, in mancanza di un ritmo alternato o di una sospensione per prender fiato, lentamente seduti in un sorriso immobile.
Momenti di trascurabile felicità
di Francesco Piccolo
regia: Valerio Aprea
con: Valerio Aprea
durata: 1 h 05’
applausi del pubblico: 1’ 30’’
Visto a Casalgrande (RE), Status Quo Festival, il 3 luglio 2009