Vincitore del Premio Annibale Ruccello 2019, abbiamo incontrato Peppe Barra parecchio tempo fa (quando di coronavirus ancora non si parlava) nella sua Napoli, precisamente nel cuore del centro storico dove vive circondato d’arte.
A ben vedere sembra anche lui una di quelle opere, una sorta di personaggio plasmato ad hoc da qualche artigiano sapiente. C’è qualcosa di autentico e profondo nel suo sguardo, una splendida maschera teatrale non meno evocativa di quelle tradizionali.
Ecco, tradizione è forse la parola che riassume e racchiude meglio l’essenza di un artista che non può essere separato, né fisicamente né tantomeno concettualmente, dalla propria realtà.
La sua scuola è stata la famiglia, soprattutto la madre Concetta, autrice di una vera e propria riscoperta della canzone popolare. E’ proprio da lei che iniziamo a confrontarci, ripercorrendo gli inizi e tutti gli incontri che lo hanno reso, a poco a poco, un’icona dello spettacolo partenopeo.
Io credo di non aver mai amato tanto un uomo come Peppe Barra… E aggiungerei i napoletani sono uomini di cuore.