Seed dà così vita ad un cantastorie dalla mole debordante che ai tratti comici non manca di accostare venature di malvagità, ben intuibili dall’eloquente trucco nero sul viso. Il fooligan emerge dalle nebbie per cantare con l’espressività della sua mimica gioie dell’amore e della vita che si riveleranno inesorabilmente disilluse e lo ricondurranno, fra cupe atmosfere e le struggenti note pucciniane di E lucean le stelle, verso le tenebre da cui in precedenza si è affacciato.
Quella vista sabato sera a Biella è una versione ridotta di The fooligan: venti minuti scarsi che, in questo caso, sono forse troppo pochi per offrire una performance convincente e per non lasciare nello spettatore un persistente retrogusto di aspettativa delusa.
THE FOOLIGAN
di e con Al Seed
durata: 18′
applausi del pubblico: 1′ 57”
Visto a Biella, Lanificio Pria, il 17 maggio 2008
Festival Teatro delle Cantinelle