A Casa dei Topi Dalmata. A Siena un nuovo spazio per il teatro

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Gedeone - I topi dalmata
Margherita Fusi in Gedeone
Negli ultimi anni il teatro contemporaneo ha assunto sempre più nuovi connotati e linguaggi. Da un teatro di narrazione e rappresentazione si è passati ad un concetto sempre più orizzontale nei confronti del pubblico, cercando forse di svegliare quello “spettatore addormentato” di cui parlava Flaiano.

Lo scorso dicembre I Topi Dalmata, associazione culturale senese che promuove spettacoli, video, reading, hanno inaugurato un nuovo spazio (in via Lucherini 6 – piazza Provenzano, a Siena), che hanno deciso di chiamare Casa, un contenitore di differenti discipline artistiche che si manifestano in forma indipendente o ibrida, contaminandosi a vicenda.
Già dalla scelta del nome il progetto trasmette un senso di ospitalità e si propone di accorciare le distanze con il pubblico, che non è più semplice spettatore, ma è chiamato a partecipare ad un processo evolutivo, diventandone parte attiva.

Abbiamo parlato con Margherita Fusi, presidente dei Topi Dalmata, che ci ha raccontato i primi passi di questa iniziativa.

Parlando dei presupposti del vostro progetto, Casa si propone come una ‘creative arena for smart arts’, una sorta di zona franca volta a combinare performance e intrattenimento. Che tipo di eventi e performance possono conciliarsi con questa formula?

Gli eventi  sono di varia matrice, dal burlesque al teatro più classico, ad eventi di altro tipo. Faremo sicuramente degli spettacoli, anche il nostro ultimo, “Gedeone”, e in questi giorni verranno a trovarci i Ragli di Roma, compagnia che ha vinto il festival da noi lo scorso anno. Faremo alcuni workshop di contact, di burlesque e vedremo se riusciremo a fare altro, certamente con classi di numero limitato – oltre i 10 partecipanti non ci entrerebbero.

Casa fa ovviamente pensare a mura domestiche, quindi ad uno spazio di dimensioni ridotte. Ci puoi dare un’idea maggiore dello spazio fisico che avete inaugurato lo scorso dicembre?

L’inaugurazione è andata benissimo ed ha avuto un bel riscontro, con circa 200 persone… anche difficili a contenere. La sala è di 30 mq e  normalmente riesce ad accogliere un pubblico di anche 40/45 persone.

Ho visto che siete aperti anche ad accogliere residenze.
Sì, pensavamo a residenze artistiche perché la sala è perfetta: ha gli specchi, abbiamo messo tende per oscurare, un’americana con le luci, insomma è una sala piccola ma attrezzata. Inoltre per gli artisti residenti ci sono un divano, un divano letto e ovviamente un bagno.

La Casa dei Topi Dalmata
La Casa dei Topi Dalmata
Negli ultimi anni c’è sempre più la tendenza a creare nuovi formati, sfruttando tutti gli spazi urbani, o ricavando nuovi spazi non convenzionali. La vostra idea nasce da un’esigenza di spazio, o c’era il proposito di creare qualcosa di nuovo?
Il progetto nasce da varie esigenze. La sala Lia Lapini di Siena sta chiudendo, gli spazi costano eccessivamente e quindi non ci sono molte possibilità di portare avanti un progetto con ciò che esiste già. Inoltre gli unici pochi spazi sopravvissuti a Siena e che programmano eventi sono comunque molto piccoli; c’è la galleria Fuori campo, che probabilmente sarà di una ventina di mq, c’è un’altra libreria ma veramente  minuscola. Io avevo questa casa molto grande ed ho pensato di combinare un’idea in cui comunque crediamo molto, che è quella di creare un tipo di spazio diverso, fondato prevalentemente sull’idea di interazione con il pubblico. L’idea è nata anche dall’esperienza riscontrata lo scorso anno con il festival,  che ha rilevato una partecipazione molto interessata degli spettatori al punto che, dopo le performance, a volte ci ritrovavamo per delle cene a casa nostra (un’altra casa, ancora più piccola), per rispondere ad una loro esigenza di conoscere e sapere qualcosa di più sugli artisti o gli spettacoli.

In che modo gli eventi  che organizzerete porteranno ad una maggiore interazione?
Quando ci si avvicina al teatro in questo tipo di spazio c’è una naturale maggiore partecipazione del pubblico, spariscono le inibizioni, e con incontri e discussioni, a margine delle performance, le persone si sentono non solo più interessate alle cose viste, ma anche libere di suggerire eventi, collaborazioni e altre possibilità di sfruttamento dello spazio. L’interazione non è inoltre solo con il pubblico ma anche tra artisti, a volte anche appartenenti a discipline diverse. Ad esempio, un progetto che faremo in collaborazione con una galleria d’arte è “L’arte in casa”, con installazioni che vedranno la partecipazione degli artisti stessi. Oppure potranno nascere collaborazioni tra compagnie che, magari per una casualità, passando da Siena nello stesso momento si sono incontrate nel nostro spazio per parlare di progetti in comune.
Abbiamo anche realizzato una collaborazione con l’università, e con un tema comune ad esempio è possibile organizzare una serata in cui si combina un aperitivo a tema, uno spettacolo e la partecipazione di un’organizzazione come quella di Libera contro le mafie.

I Topi DalmataA questo proposito, il vostro festival Teatropia, quest’anno alla seconda edizione, assume anche connotati politici con la sezione “Legalità e Politica”. Come nasce questa idea?
Il festival è nato l’anno scorso e ha avuto anche questo imprinting per una collaborazione dei Topi Dalmata con l’Università di Siena, dato che lo scorso anno, in occasione dell’anniversario della strage di Falcone e Borsellino, aveva organizzato un progetto chiamato “Legalità Organizzata”, che vedeva il coinvolgimento di vari ambiti.
Abbiamo pensato di realizzare una sezione speciale del festival [che lo scorso anno si chiamava “Mafia e Politica”, ndr], a fianco di quella generale, che poi si è rivelata di enorme valore anche artistico, e in alcuni casi la qualità dei lavori era superiore a quella della sezione generale.  
Dato che l’evento ha riscosso molto interesse, l’università ha pensato di farne un progetto annuale che si chiama appunto “Legalità organizzata” e che coinvolgerà diverse discipline artistiche come il cinema, il fumetto, ma anche lo sport. La parte che riguarda il teatro sarà la nostra sezione speciale del festival.  Quest’anno inoltre non ci sarà più la sezione generale, a causa del crollo istituzionale del Comune di Siena, e abbiamo inserito al suo posto il teatro ragazzi, che faremo nelle case di riposo, mettendo insieme nonni e nipoti, a sostegno della socializzazione tra giovani e anziani, che poi rappresentano il pubblico per lo stesso tipo di prodotto teatrale.

Dal 24 al 26 gennaio la Casa dei Topi Dalmata ospiterà il loro spettacolo “Gedeone”. Info: casavialucherinisei@gmail.com / 392.1472990 / 339.5245309
 
 

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