AD2012. Il (nostro) tempo per inQuanto Teatro

AD 2012 - inQuanto teatro
AD 2012 - inQuanto teatro
AD 2012 – inQuanto teatro (photo: piccionaia.wordpress.com)
Nella perpetua lotta fra tensioni accademiche e antiaccademiche, fra tradizione e innovazione si trova da sempre il nucleo fondante di ogni sviluppo e ricerca artistici. La storia dell’arte ce ne offre tantissimi esempi. Nel teatro contemporaneo, negli ultimi anni, assistiamo – o perlomeno crediamo di assistere – alla nascita di nuovi linguaggi, frutto spesso di incroci tra discipline eterogenee. Gli sviluppi di questi mutamenti sono caratterizzati da processi lenti: c’è bisogno di tempo per far sedimentare il nuovo e permettere ai “giovani” collettivi di delineare più a fondo la propria poetica.

E’ questo il preambolo necessario dopo aver assistito alla prima nazionale di “AD2012” di inQuanto Teatro, collettivo fiorentino messosi in evidenza nell’edizione del Premio Scenario 2011. Lo spettacolo è il punto di arrivo del progetto “Nil admirari”, percorso di ricerca iniziato lo scorso anno che si è sviluppato attraverso tre studi. In sintesi, come si legge nella presentazione, “AD2012” è un lavoro sul tempo, contro il tempo, fuori dal tempo. E’ una scrittura scenica collettiva costruita “su discrepanze e analogie tra gesti, modelli e discorsi vecchi e nuovi. Una drammaturgia di oggetti e parole con cui delimitare un mondo, per poterlo superare”.

inQuanto Teatro sceglie di giocare molto sul/col testo, fra rime, citazioni appena accennate, giochi di parole e riferimenti a episodi storici e personaggi, accomunati nel recitato da semplici assonanze, cosa che, superata la piacevole sorpresa iniziale, finisce però col divenire ripetitiva.

Anche la scenografia e i costumi, molto curati e dove nulla è lasciato al caso, danno allo spettatore una serie di input che tuttavia, nella visione d’insieme del lavoro, non riescono a trovare una direzione ben precisa, cosa che solo apparentemente non è voluta, mentre in realtà si vorrebbe darla. L’intenzione manifesta di affidarsi al “non senso” attraverso citazioni e mescolamenti di genere (sono presenti anche parti cantate), conditi da numerosi passaggi ironici nelle intenzioni, non sembra essere una scelta riuscita. Molta confusione e troppe pause non consentono di ottenere l’effetto voluto.

In certi quadri si notano somiglianze con i colleghi di Teatro Sotterraneo, e non solo per la comune derivazione geografica, ma il paragone è comunque azzardato. Si dice questo nella speranza che i giovani attori riescano a far emergere una poetica personale, propria, senza rischiare di seguire troppe orme e direzioni, che hanno come effetto quello di creare una sorta di “spaesamento” in chi assiste al lavoro.
Ritornando al discorso iniziale mi chiedo: e se la loro vocazione fosse invece accademica? Perché sforzarsi tanto per cercare di snaturarsi?

AD2012
progetto: nil admirari
uno spettacolo di inQuanto teatro
con: Floor Robert, Giacomo Bogani, Andrea Falcone
e con la partecipazione di Francesco Michele Laterza
testi: Andrea Falcone
progetto musicale: Giacomo Bogani
disegno luci e tecnica: Giulia Broggi
consulenza stilistica: Maria Sole Vannetti
produzione: inQuanto teatro
co-produzione: Operaestate Festival Veneto
in collaborazione: con Kinkaleri, La Piccionaia
durata: 50′
applausi del pubblico: 1′ 05”

Visto a Castiglioncello (LI), Castello Pasquini, il 4 luglio 2012
Inequilibrio festival – prima nazionale

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