Da Cechov all’infanzia al via il Napoli Teatro Festival 14

Reshimo della Vertigo Dance Company
Reshimo della Vertigo Dance Company
Reshimo della Vertigo Dance Company apre il Ntfi
Anche quest’anno, per il quarto anno consecutivo, è Luca De Fusco a firmare la direzione artistica del Napoli Teatro Festival Italia, al via domani, venerdì 6 giugno, e fino al 22 per la sua settima edizione.
La manifestazione, organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, prevede trenta spettacoli, con prime assolute e nazionali, un focus dedicato a Cechov e uno a testi ispirati all’infanzia.  

Aprirà il festival l’israeliana Vertigo Dance Company con “Reshimo” di Noa Wertheim, ma la compagnia proporrà anche lo spettacolo “Mana”.
Sempre per la danza Emio Greco con Pieter C. Scholten arriva a Napoli con “Addio alla fine”, ispirato a un nuovo ordine sociale dal libro di Hans Boutellier “The Improvising Society”.
E’ invece legato a percorsi multietnici lo spettacolo nato nell’ambito del progetto di cooperazione e assistenza alle istituzioni culturali del Kosovo Culture for All, “She-Ra-Zade”, ideazione, regia e coreografia di Alessandra Panzavolta, che vedrà in scena il National Ballet of Kosovo.

Per il teatro più “partenopeo” Marco Sciaccaluga proporrà il “Sindaco del rione Sanità” di Eduardo De Filippo, mentre Lluis Pasqual dirigerà un insolito Lello Arena in “Finale di partita” di Beckett. Altre presenze napoletane saranno quelle di Arturo Cirillo con “Scende giù per Toledo” di Giuseppe Patroni Griffi, Francesco Saponaro con “Dolore sotto chiave”, dedicato ad Eduardo, mentre Enzo Moscato presenta “Istruzioni per minuta servitù”, testo finalista del Premio Riccione 2009.

Il focus dedicato a Cechov, oltre allo spettacolo di De Fusco “Giardino dei ciliegi”, prevede uno “Zio Vanja” per la regia di Andrei Konchalovsky, un altro firmato dal regista argentino Marcelo Savignone (“Un  Vania”), e uno firmato dal regista lettone Rimas Tuminas, basato sulla clownerie grottesca. Ma arriveranno anche le “Tre sorelle”, sempre firmate da Konchalovsky, e “Un gabbiano” per la regia di Gianluca Merolli, giovane artista che lavora tra cinema, teatro e musica.

Il focus di spettacoli ispirati al mondo dell’infanzia si aprirà con “Lebensraum” di Jakop Ahlbom, lavoro dedicato al cinema muto di Buster Keaton: come protagonista una bambola. Seguirà il “Pinocchio” del regista spagnolo Gustavo Tambascio, spettacolo che unisce il circo al musical.
”Die Geschi chte des Kaspar Hauser”, regia di Alvis Hermanis, racconta invece la storia di Kaspar Hauser, un principe ereditario (o un imbroglione?) che comparve misteriosamente a Norimberga nel 1828 raccontando di esser stato segregato per 17 anni.
Il focus proseguirà con “Making babies”, ispirato al libro della scrittrice irlandese Anne Enright, storia di una maternità da inizio gravidanza fino al compimento del secondo anno del bambino. A chiudere “Arrevuoto 2014 nono movimento Donogoo”, progetto di teatro e pedagogia di Maurizio Braucci e Roberta Carlotto realizzato a Scampia.

Tra gli ospiti italiani Roberto Andò, reduce dal successo cinematografico del 2013 con “Viva la libertà”, presenta al Napoli Teatro Festival “Good People”, di David Lindsay-Abaire, vincitore nel 2007 del Premio Pulitzer. Un testo avvincente per una storia ambientata a Boston; ad interpretare i due protagonisti saranno Michela Cescon e Luca Lazzareschi.
Firmato da Giuseppe Sollazzo è “Il giorno in cui ci siamo incontrati e non ci siamo riconosciuti”, spettacolo senza parole che vedrà sul palco trenta attori di varie nazionalità; mentre Maurizio Scaparro debutta con un nuovo allestimento di “Amerika” di Kafka, che vide la luce nel 2000.
Paolo Valerio, affiancato da Chiara Caselli, metterà in scena “Le ho mai raccontato del vento del nord”, romanzo di Daniel Glattauer che molto successo ha avuto in Europa (tanto da avere un sequel), che narra la storia d’amore fra due adulti nata da una mail inviata per errore.

Per la prima volta arriverà al festival Riccardo Caporossi che porterà “Mura”, spettacolo che definisce “per bambini adulti e adulti bambini”, ispirato al mito della caverna di Platone.  
”Peggy Guggenheim – Donna allo specchio”, testo di Lanie Robertson, è invece il titolo dello spettacolo che firma Alessandro Maggi, protagonista Fiorella Rubino. Una storia incentrata su Peggy, la figlia di Benjamin Guggenheim e nipote di Solomon, fondatore del celebre Museo di New York.

Caffè Némirosky sarà invece un ciclo di letture dedicato alla celebre scrittrice ucraina rifugiatasi in Francia dopo la rivoluzione d’ottobre e morta ad Auschwitz, considerata una delle grandi autrici del Novecento, tanto che Adelphi ha ripubblicato in questi anni tutte le sue opere.

Oltre che a Pietrarsa, al Museo nazionale ferroviario, il Ntfi metterà in scena in luoghi non teatrali altri due spettacoli: “Per oggi non si cade”, testo di Manlio Santanelli per la regia di Fabio Cocifoglia, uno spettacolo site-specific vissuto come una visita museale. Il racconto, così come ama fare Santanelli, è surreale: per un giorno Dio decide di lasciare senza gravità Napoli e sulla città, per 24 ore, galleggiano sacchetti di immondizia che normalmente rimangono agli angoli delle strade.  

“Mettersi nei panni degli altri/vestire gli ignudi”, scrittura scenica collettiva realizzata da Davide Iodice, articolerà invece il percorso in due movimenti. Il primo, “Mettersi nei panni degli altri” ispirato a Vestire gli ignudi (una delle sette opere di misericordia di Caravaggio), si svolgerà con gli attori della compagnia e gli ospiti del dormitorio pubblico di Napoli; nel secondo, “Dentro”, ispirato a “Visitare i detenuti e curare gli ammalati”, sarà mostrato, sottoforma di video documento, il percorso laboratoriale affrontato nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Secondigliano.
 

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