E’ morto stanotte Simone Carella (27 novembre 1946 – 28 settembre 2016), tra gli animatori del teatro di ricerca romano, ma non solo, dalla fine degli anni ’60, quando – lasciata la provincia barese in cui era nato – si stabilì nella capitale.
“Un file rouge esiste nell’esperienza personale di ciascuno di noi – affermava nel 2014 – Io non mi potrò mai istituzionalizzare perché non ne ho l’indole”.
Collaborò, lui che si definiva un “factotum” e che non ottenne (in vita) grandi riconoscimenti da parte del teatro ‘ufficiale’, con artisti del calibro di Bob Wilson, Giancarlo Celli, Jannis Kounellis, e fece parte, dagli anni Settanta, del Beat 72, lo spazio aperto nel ’64 da Ulisse Benedetti che ospitò anche quattro lavori di Carmelo Bene: “Nostra Signora dei Turchi”, “Salomè”, “Amleto” e “Salvatore Giuliano”.
Curatore del PoetItaly, a luglio aveva pianto la morte di Valentino Zeichen.
La cerimonia laica di saluto si terrà domani, giovedì 29 settembre, dalle ore 11 alle ore 16, al Teatro India.
Vi rimandiamo alla lunga intervista realizzata da Luca Lo Pinto per Doppio Zero due anni fa, che ne ripercorre le esperienze artistiche e di vita.