
Con un titolo suggestivo, il suo “Mamma Mammazza” ha fatto il giro d’Italia: una drammaturgia di Aquilino, un testo aspro e affidato a Lupusagnus, affiatato gruppo di attori e regista formatisi alla scuola di Giorgio Strehler.
Il tema delle storture famigliari viene sviluppato sulla storia di una madre-megera e un figlio esibizionista che nei parchi, come nelle migliori vignette, apre l’impermeabile alle malcapitate podiste. Ma viene scoperto e il racconto parte proprio dall’arrivo della polizia a casa del ragazzo, chiuso in un ipotetico bagno per scampare alla giustizia. Tuttavia verrà giustiziato.
Il progetto artistico nasce da un’idea del regista Stefano de Luca insieme a Tommaso Banfi, Marta Comerio, Sergio Leone, Annamaria Rossano, Giorgia Senesi e al drammaturgo Aquilino, autore di riferimento della compagnia. L’obiettivo è proporre testi dalle tematiche di forte impatto sociale, in particolar modo la violenza in tutte le sue forme: sulle donne, sui bambini, nella società, in famiglia, temi particolarmente cari al drammaturgo, i cui lavori sono pubblicati, tra gli altri, da Fabbri e Bompiani.
In questi giorni De Luca è in scena al Piccolo Teatro di Milano con “Darwin… tra le nuvole”, pièce realizzata in occasione del bicentenario dalla nascita di Darwin, da un’idea di Luca Boschi, professore di Fumetto e Cinema d’animazione, Giulio Girello, epistemologo, e dello stesso De Luca.
Nella cornice di una scenografia “animata” da immagini in parte originali, in parte rielaborate dalle illustrazioni di Darwin e firmate Boschi, lo spettatore ripercorre il viaggio del Beagle, il vascello a bordo del quale, per cinque anni, Darwin avrebbe percorso il giro del mondo, toccando terre allora incontaminate, e dove avrebbe formulato la teoria del sistema evoluzionistico. Nella drammaturgia si partirà invece dal desiderio di due ragazze dei giorni nostri di “intervistare” proprio Darwin, che aprirà la strada ad un viaggio nel tempo attraverso il teatro.
Abbiamo intervistato Stefano De Luca e Aquilino al teatro Ringhiera di Milano, in occasione delle repliche di “Mamma Mammazza” di dicembre. Ci hanno parlato del loro modo di intendere il teatro, dei messaggi che può veicolare e dei progetti di un gruppo giovane, alle prese con una poetica e una ricerca forte e individuale.