In occasione di una replica milanese de “La Signora del martedì” incontriamo l’attrice in camerino, che ci racconta…
Lo specchio del camerino del Teatro Franco Parenti ci restituisce l’immagine di un’interprete esperta, battagliera, generosa.
Per una volta quello che vediamo di lei coincide con ciò che anche lei vede di sé.
Non il punto di vista del pubblico, dell’esterno ma quello più intimo che Giuliana De Sio ha voluto concederci decidendolo senza esitazioni.
“Io vado avanti con il trucco e tu fai quello che vuoi, va bene?”. Una situazione che ci permette il lusso di spaziare e di non soffermarci esclusivamente sul successo de “La Signora del martedì” di Massimo Carlotto per la regia di Pierpaolo Sepe, oltre cento repliche praticamente tutte sold out.
Tralasciamo il voyeurismo del rapporto con Alessandro Haber, con lei in scena, seppur impossibile da non citare, o con altri grandi del teatro e del cinema italiano (Troisi, Mastroianni, Strehler, Wertmuller…) per capire come affronta il lavoro sul palco, quali testi sceglie, come si relaziona con la regia e i colleghi.
Scopriamo una “capitana” che scrive progetti, contatta produzioni, seleziona attori e compagni di viaggio, mette in moto percorsi artistici differenti.
Raccogliamo anche qualche dispiacere rispetto a spettacoli interrotti troppo presto ma prevale il rispetto per un mondo, quello del teatro, che le appartiene nel profondo.