Sprofondati in una nebbia artificiale, che rimanendo a mezz’aria permette di avere come punto di riferimento solo la luna tra gli alberi, ci troviamo avvolti da un’aura tra sacro e profano dovuta alla commistione fra un coro di voci antiche e ritmi eccentrici e sperimentali eseguiti dal vivo da Mauro Martinez. Suoni che, se in alcuni momenti favoriscono l’intensità poetica corale, in altri la profanano, spezzandola e sovrastandola. In particolare nel primo movimento corale, quando la sensazione di sospensione, per effetto della nebbia, del buio e della quasi assenza dei protagonisti, che completamenti vestiti di nero si mimetizzano nell’oscurità dell’arena, è interrotta bruscamente da un frastuono forte e graffiato, esploso come fosse sfuggito al controllo del tecnico. Prendendo il sopravvento rompe completamente quell’atmosferica onirica, creando una sensazione di disturbo e la spontanea protezione delle orecchie con i palmi delle mani.
E’ un contrasto così forte che il secondo movimento a voce singola, di tonalità bassissima, sillabato e spezzato, pare come una raccolta dei cocci di quel che rimane della parte corale.
Cantica, termine che in latino indica le parti liriche della tragedia classica cantate da un solo attore, è anche ciascuna delle tre parti in cui è suddivisa la Commedia dantesca. E tre sono, per Anagoor, i movimenti scelti nella perfomance: Caduta e moto vorticoso, Fondo immobile e Ascensione. Così per i tre esecutori, a cui bisogna fare i nostri complimenti: Paola Dallan, Serena Bussolaro e Marco Menegoni.
Una scelta insolita quella di Anagoor che, oltre allo “sconcerto” di suoni, ne ha sicuramente creato uno fra gli uditori.
CANTICA
voci: Paola Dallan, Serena Bussolaro, Marco Menegoni
musiche originali ed esecuzione dal vivo: Mauro Martinuz
disegno e guida vocale: Paola Dallan
costumi: Serena Bussolaro, Simone Derai
produzione: Anagoor
durata: 22’
applausi del pubblico: 34’’
Visto a Castelfranco Veneto (TV), Cavallerizza di Villa Revedin Bolasco, l’11 settembre 2008
Vox Hominum