Linea d’Ombra: festival sulle culture contemporanee

Linea D'Ombra 2010A Salerno si aspettava il mese d’aprile in attesa del cartellone della XV edizione di Linea D’Ombra – Festival Culture Giovani, in scena da oggi al 18 aprile. Dal 2009 la rassegna ha introdotto la sezione “Performing art” inaugurata l’anno scorso da Teatro Potlach e Lenz Rifrazioni e da un artista versatile come Alessandro Bergonzoni.
Linea D’Ombra, diretto da Peppe D’Antonio e Agostino Riitano, ospiterà anche in questa edizione attori, musicisti e performer in un festival totale, che si propone l’obiettivo di offrire una visione completa dell’arte contemporanea.

L’apertura, oggi, è affidata agli Afterhours, in tour con uno spettacolo teatral-musicale. La sezione performing art presenta il 15 aprile la doppia performance “Me da Igual-Cagnara” e “Rubbish Rabbit” del Tony Clifton Circus. “Razza umana” di Oliviero Toscani & La Sterpaia, shooting fotografico, verrà presentato il 14 e il 15 aprile, mentre “Rintra U Cuori” – una produzione del Festival delle Colline Torinesi – sarà in scena solo il 14 aprile. A Salerno anche la compagnia ravennate Fanny & Alexander con “Emerald City” il 16 aprile. Infine, il 17, l’irriverente Antonio Rezza porterà in scena il suo ultimo lavoro “7-14-21-28” con Ivan Bellavista.

“Ci sono diverse novità – spiega Agostino Riitano, che si occupa principalmente della sezione teatrale – Il festival, che inizialmente puntava solo al cinema, da quest’anno è più attento al teatro contemporaneo”. Il tema prescelto è quello ampio dell’identità, che verrà trattato sotto diversi punti di vista. Identità culturali ma anche linguistiche, religiose e politiche, affrontate attraverso la lente dell’arte all’interno di un festival che, edizione dopo edizione, aumenta il suo pubblico mantenendo sempre un livello di qualità.
Riitano spiega che il suo intento “è quello di portare in Campania spettacoli mai andati in scena, cercando di essere complementari alle stagioni dei teatri. Ogni spettacolo indagherà il tema dell’identità in diversi modi: il corpo di Antonio Rezza, come identità biologica, è in perenne mutazione spingendosi fino a trasformazioni brutali, bestiali. Stesso discorso vale per il lavoro di Marco Cavalcoli, per “Emerald City” dei Fanny & Alexander, incentrato sulla mimica facciale  che parte da uno studio di Maurizio Cattelan su Hitler”.

Per sei giorni, quindi, nel centro storico di Salerno, tra il Complesso di Santa Sofia, la Chiesa dell’Addolorata e il Teatro Augusteo, la rassegna sonderà il tema dell’identità nelle culture contemporanee rivolgendo anche una particolare attenzione alla formazione, dando a giovani appassionati la possibilità di lavorare a stretto contatto con artisti di fama nazionale e internazionale attraverso workshop ed esperimenti. “Il collettivo italo-francese Hypertropia curerà un laboratorio attraverso una modalità di lavoro che si connette sul territorio attraverso gli strumenti dell’audiovisivo e del teatro”.
“I Tony Clifton – conclude Riitano – realizzeranno invece un format televisivo in giro per la città intervistando i passanti sul tema dell’identità con la loro consueta provocazione. Il risultato sarà montato rapidamente di sera. Ma il festival si aprirà anche alla nuova e giovane drammaturgia del Sud con Giuseppe Massa, attore di Antonio Latella, e con “Rintra U Cuori”, un lavoro carnale su Sacco e Vanzetti, giustiziati per affermare la propria identità. Un lavoro su carne, parole e vibrazioni che consiglio”.
Il festival inaugurerà, infine, una sezione sulla produzione, e da vetrina si trasformerà in mezzo di creazione di rappresentazioni teatrali e audiovisivi a fine rassegna.

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