Sono stati attribuiti dalla Biennale di Venezia i Leoni d’oro alla carriera: per la danza alla coreografa francese Maguy Marin, per il teatro al regista inglese Declan Donnellan.
Il riconoscimento è stato proposto rispettivamente dal direttore Virgilio Sieni per la danza e da Àlex Rigola per il teatro.
Esponente storica del teatrodanza francese, Maguy Marin è un’artista che con le sue opere ha aperto nuove strade all’arte contemporanea: il suo “May B”, nato nel 1981 su frammenti di testi beckettiani e ancora oggi rappresentato sulle scene di tutto il mondo, esprime la potenza drammatica del suo stile.
Alla dimensione espressiva della coreografa francese ha pensato il direttore Sieni proponendola per il premio alla carriera: “Per il lavoro di ricerca attraverso il corpo e lo spazio, che di volta in volta è andato a costruire un atlante di scoperte dove il senso dell’arte ha rivelato la complessità dell’uomo contemporaneo, mettendo in relazione i sentieri dell’umano con gli spazi necessari della ricerca coreografica”.
Fra i più influenti registi europei ad aver affrontato i grandi classici della drammaturgia di tutto il mondo, pescando nel ricchissimo teatro elisabettiano, giacobino e della Restaurazione, nel teatro classico tedesco e francese, nel “siglo de oro” del teatro spagnolo, in quello russo, ma anche nella grande letteratura, Declan Donnellan (vi ricordiamo qui l’Ubu Roi presentato a Venezia nel 2013) è premiato alla carriera, secondo il direttore Rigola, “Per la sua profonda fiducia nel testo. Per la sua capacità di avvicinare i testi classici al pubblico contemporaneo conservando intatta la capacità di lettura. Per aver messo gli attori al centro del suo lavoro riuscendo ad ottenere il meglio da loro. Parlare degli spettacoli di Declan Donnellan è parlare di un immenso lavoro in campo attorale”.
In passato il riconoscimento alla carriera per la danza andò per primo a Merce Cunningham nel 1995. Seguirono Carolyn Carlson (2006), Pina Bausch (2007), Jirí Kylián (2008), William Forsythe (2010), Sylvie Guillem (2012), Steve Paxton (2014) e Anne Teresa De Keersmaeker (2015).
Il primo riconoscimento alla carriera per il teatro fu invece attribuito a Ferruccio Soleri nel 2006. Vennero poi quelli ad Ariane Mnouchkine (2007), Roger Assaf (2008), Irene Papas (2009), Thomas Ostermeier (2011), Luca Ronconi (2012), Romeo Castellucci (2013), Jan Lauwers (2014) e Christoph Marthaler (2015).