L’associazione sott’ o ponte, insieme ad un gruppo di privati, ha recuperato lo spazio, che ha voluto dedicare a Sissy Liguori (la ragazza scomparsa nel 2011 in un incidente ferroviario in Cina, dove si trovava grazie ad una borsa di studio), rendendolo un teatro da 100 posti in uno splendido edificio che a varcarlo ti ricorda subito la sua data di nascita: A. D. 1867.
Alla sua guida Vincenzo Pirozzi e Mario Gelardi, che hanno intenzione di dare alla città un palcoscenico molto più aperto e ricettivo nei confronti di tutte quelle istanze teatrali e culturali che negli ultimi anni sono diventate vera e propria emergenza.
Così il 27 settembre, in concomitanza con i festeggiamenti per i 70 anni delle quattro giornate di Napoli, è stata inaugurata la prima stagione ufficiale del neo-teatro. A farle da madrina Isa Danieli con “Lenuccia”, spettacolo dedicato a Maddalena Cerasuolo, la giovane partigiana del Rione Sanità.
Filo conduttore della stagione saranno infatti “Le nuove resistenze”, in onore dei partigiani che si batterono contro i nazifascisti durante le quattro giornate di Napoli, ma aprendo anche il cartellone ai temi attuali della ‘nuova resistenza’: a partire dal femminicidio, visto dalla parte delle donne “che una volta tanto vincono sugli uomini”, spiega Gea Martire, protagonista di “Mulignane” per la regia di Antonio Capuano, fino a toccare la politica, col testo di e con Giulio Cavalli (attore sotto scorta per la sua attività teatrale antimafia) “Andreotti non è stato assolto”.
E, ancora, classici rivisitati in chiave moderna, come “Enrico l’ultimo” tratto da Pirandello, con adattamento e regia di Rosario Lerro, “Hotel Splendid” di Genet con la regia di Vincenzo Pirozzi, “Raccionepercui” con Marina Confalone, scritto da Giuseppe Bertolucci, “Due signore” di Manlio Santanelli con la regia di Riccardo De Luca, senza dimenticare un testo di puro impegno civile come “Via D’Amelio 19”, scritto e diretto da Ciro Pellegrino e ispirato al giudice Borsellino.
In questa nuova sfida tutta partenopea, ad affiancare il giovane attore e regista Vincenzo Pirozzi, già “padrone di casa” nella struttura di piazzetta San Vincenzo alla Sanità in veste di direttore del teatro, ci sarà appunto Gelardi in qualità di direttore artistico.
“Vogliamo che alla Sanità vengano a vedere i nostri spettacoli tanto l’anziana casalinga, quanto l’operaio o l’avvocato – spiega Pirozzi – Il nostro teatro non sarà elitario, né avrà una programmazione monotematica. L’intento è quello di riportare in auge la cultura in luoghi finora sconosciuti e con artisti che spesso non trovano spazi adeguati ai loro lavori”.
“Vogliamo recuperare quelle realtà teatrali e quegli artisti che hanno costruito il teatro napoletano contemporaneo e che si trovano spesso orfani di spazi dove potersi esprimere – scrivono in una sorta di loro ‘manifesto’ – Vogliamo partire dai drammaturghi che sono sempre stati l’ossatura del teatro napoletano conosciuto e rappresentato in tutto il mondo. Vogliamo avere una particolare attenzione verso una generazione di giovani attrici ed attori di grande talento che questa città esprime.
Esserci in questa prima stagione è un atto di fiducia, un vero atto di speranza per un quartiere, per una città che ha bisogno della cultura e del teatro più di quanto le istituzioni vogliano ammettere e soprattutto più di quanto siano in grado di capire”.