Abbiamo incontrato Maurizio Sguotti e Tommaso Bianco della compagnia ligure Kronoteatro a Milano, al Teatro Elfo Puccini, prima di assistere a “Cannibali”, spettacolo che mette in scena, attraverso la presenza di due uomini – uno maturo, l’altro più giovane – l’esercizio del potere (ve ne parleremo più nello specifico nei prossimi giorni).
Insieme ne abbiamo ripercorso la vita artistica: è infatti una compagnia particolare, formata tutta da uomini che però si muovono su testi scritti da una donna, Fiammetta Carena, per un ensemble che in pochi anni si è fatto conoscere per un teatro vivo e palpitante di suggestioni.
La compagnia si forma nella cittadina ligure di Albenga, da un laboratorio teatrale tenuto da Maurizio Sguotti, appena fuoriuscito dal genovese Teatro Cargo. E’ subito un colpo di fulmine, che porta i giovani a lasciarsi guidare in una più approfondita avventura teatrale, proprio sotto la direzione di Sguotti: nasce così Kronoteatro.
Arriva una trilogia: “Orfani” (2008) trova battesimo nella sezione Fringe del Napoli Teatro Festival, a cui seguono “Pater Familias” (2010) e “Hi Mummy” (2011), in cui vengono sviscerati tutti i rapporti possibili all’interno di una famiglia.
Subito dopo un nuovo trittico, stavolta sul tema della resa: “Cannibali” appunto, del 2015, a cui fanno seguire “Educazione sentimentale” (2016) e “Cicatrici”, che debutterà in agosto nientemeno che alla Biennale Teatro diretta a Venezia da Antonio Latella: “E’ stata una sorpresa!”.
Insomma, un percorso invidiabile il loro, che si concretizza anche in un festival, Terreni Creativi, che all’inizio di agosto, tra le serre fiorite di Albenga, coinvolge artisti e tanto pubblico.
Nella nostra videointervista Sguotti e Bianco ci racconteranno la storia di questa coraggiosa compagnia dai suoi inizi, tra speranze e difficoltà del presente.