Dal 24 maggio al 30 giugno, la rassegna diretta da Erica Meucci. Debutto con Francesca Siracusa e Ioannis Mandafounis
Sei weekend, dal 24 maggio al 30 giugno. Cinque comuni coinvolti: Castellaccio, Piateda, Sondrio, Tirano, Morbegno. Siamo nel cuore della Valtellina. È qui che prende il via la quarta edizione di Rami d’ORA, rassegna di danza e arti performative a cura del collettivo Laagam. Sei weekend per animare i boschi e i sentieri delle Orobie valtellinesi, con performance, laboratori ed esperienze tra i boschi.
Questo connubio tra arte e natura nasce nella sede di ORA – Orobie Residenze Artistiche a Castellaccio, frazione abbandonata di Piateda, nel 2021, al tramonto dell’epoca Covid, per volontà di Erica Meucci, Flora Orciari e Riccardo Olivier. Si irradia nei territori limitrofi, coinvolgendo il Centro di Residenza per la Lombardia IntercettAzioni.
Una zona che sta scoprendo sempre di più la propria vocazione turistica. Lo evidenziano sia il sindaco di Piateda Simone Marchesini: «Il festival è un modo per riattivare un territorio abbandonato», sia Sonia Bombardieri, vicesindaca e assessora al turismo del comune di Tirano: «Rami d’Ora è capace di valorizzare con il suo respiro progettuale le bellezze del territorio e di intercettare con la freschezza dei suoi linguaggi un pubblico anche di ragazzi».
Siamo al limite occidentale delle Alpi Retiche meridionali, nella valle creata dal fiume Adda, dove la Lombardia si affaccia sul lago di Como prima di sfumare verso la Svizzera. Valichi, bacini e versanti rapidi. Montagne non troppo impervie. Il fascino di una terra che cerca di preservare la propria limpidezza.
A nord, l’agricoltura dal fondovalle si allunga su terrazzi naturali che degradano verso i fiumi fino alle Prealpi. A sud abbondano invece boschi di conifere e castagneti.
La Valtellina è anche terra di formaggi, vini e pizzoccheri, per arricchire anche di gusto il festival tra uno spettacolo e l’altro.
Partenza di Rami d’ORA venerdì 24 maggio. Il collettivo Laagam apre con “You, elsewhere”, dialettica d’incontri avviata dalle coreografie di Francesca Siracusa. Il progetto sarà replicato domenica 26, e si vale del sostegno di Mic e SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.
Il debutto di Rami d’ORA è impreziosito dal coreografo greco Ioannis Mandafounis con la performance “One One One” (25, 26 maggio) che trasforma la danza in un’esperienza collettiva capace di coinvolgere direttamente il pubblico. Il quale, dotato di cuffia, potrà godere domenica 26 maggio le bellezze medioevali del Complesso di Santa Perpetua di Tirano, Luogo del Cuore del Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano grazie alla performance “Atmosferologia. Veduta > Tirano” curata dalla compagnia mk di Michele Di Stefano, Leone d’Argento alla Biennale Danza 2014.
C’è spazio anche per il teatro ragazzi. La scuola sta finendo, e gli spettatori in erba potranno assaporare un assaggio di vacanze con la performance “IoForesto” di Ekodanza, proposta nelle scuole di Tirano e Sondrio dal 28 al 31 maggio. Al centro, il rapporto con la natura come bene da preservare.
Il 31 maggio e il 1° giugno “Perspectiva”, sublime danza urbana multidisciplinare di Filippo Porro e Silvia Dezulian (AzioniFuoriPosto), animerà gli spazi urbani di Morbegno, Piateda e Sondrio, arrivando fin nelle corti condominiali.
All’insegna del connubio tra musica e danza anche l’incontro tra la performer scozzese Suzi Cunningham e il musicista valtellinese Paolo Novellino, per onorare la Festa della Repubblica il 2 giugno a RisOrto (Sondrio).
Ancora teatro ragazzi il 7 giugno con “Aλs” di Chiara Marolla, alla Casetta dell’accessibilità di montagna di Albosaggia, e in replica tout public l’8 giugno lungo il Sentiero Valtellina. Al centro della performance, un personaggio ibrido al confine tra mondo animale e mondo vegetale, con maschera e qualche tratto umanoide. Ancora l’8 giugno, ritorno di Suzi Cunningham con l’enigmatico “Rules to vile”. Conclude la giornata la performance “Dodder” di Francesca Bertolini, nell’intreccio tra danza e natura.
Il 16 giugno La Fiera dei Libri e della Lettura di Tirano sarà teatro della performance “Matitanti” di Fabio Bonelli. Scoprirete come il semplice atto di impugnare una matita possa diventare arte nel segno di ritmo, sonorità e arte visuale.
Benvenuta bella stagione. Il 20 giugno Andrea Mori accoglierà il solstizio d’estate in un tripudio di stelle (si spera!) con la performance partecipata “La notte nel bosco senza tenda”.
Domenica 23 giugno prove di arrampicata a Cràp de la Nona per la Giornata alla Falesia, in collaborazione con il Parco delle Orobie Valtellinesi. Seguiranno le performance “Amadriadi” di Michele Ifigenia Colturi / Tyche, e “Single pitch” di Piergiorgio Milano: chi vincerà: l’uomo, il bosco, la parete rocciosa? O piuttosto lo sport, trasformato in danza site specific?
Chiusura il 30 giugno a Piateda alta con “Mavara” di Chiara Marchese, assolo tra circo e teatro di figura. Il gran finale è nel segno di “Væver”, duetto tra la performer Camilla Monga e il polistrumentista Emanuele Maniscalco in collaborazione con AmbriaJazz Festival.
Tra le opportunità, anche il percorso di formazione in danza e performing art curato da Giovanni Campo in collaborazione con Danza Urbana.
A Rami d’ORA l’arte diventa, insomma, la porta d’accesso al bosco, «per entrare in contatto privilegiato – conclude Erica Meucci – con ciò che ci circonda; per trovare – come precisava il poeta valtellinese Gianmario Lucini – “una personale palingenesi”».