Sono le nove del mattino, è il 29 maggio 2012 e sono seduta alla scrivania.
A un certo punto il tavolo traballa sotto il pc, i gomiti spingono verso il basso per tentare di fermarlo: il corpo risponde in automatico: “E’ una scossa di assestamento”. Alzo la testa, il lampadario dondola, sempre più forte, più forte del solito e più a lungo. Sfiora il soffitto da parte a parte. Passano i secondi a decine, penso: “Si fermerà”.
“Sono al piano terra – cerco di rassicurarmi – io sono al piano terra”. Penso a tutto ciò che non sono io, al rovescio di questo mio stato in luogo. Penso all’ora, lavorativa. Cadono i libri. Cadono libri. Esco.
A poco più di un anno dall’accaduto, entro nella Stazione Autocorriere di Carpi; ci entro per il festival Vie, insieme ad altre persone, con circospezione e in silenzio, in questo grande garage occupato solo in piccola parte da autobus in sosta e abitato dall’ultima produzione di Virgilio Sieni e dell’Accademia sull’arte del gesto, “HOME_quattro case”.
E’ un’attenzione che ci viene raccomandata in principio, e che scopriremo indirizzata non solo verso la Corale Giuseppe Savani di Carpi e agli altri interpreti di questa coreografia, che vede coinvolti alcuni abitanti dei luoghi terremotati emiliani, ma anche verso gli oggetti di scena: verso macerie e resti. Mattoni e tegole scheggiate, sedie da giardino e plaid impolverati, canali di scolo domestici tutti ammaccati ma anche tronchi di legno appena smussati: a favore loro, veri agenti mobili dello spettacolo, ci verrà via via chiesto di non superare mai il confine che separa noi dal mondo a cui appartengono.
In un percorso in quattro tappe, o meglio in quattro case, verremo così invitati a lambire l’invisibile piattaforma circolare che, girando sul proprio centro – costituito dalla corale diretta dal maestro Giampaolo Violi – in senso orario, chiede allo spettatore di essere seguita e costruita sulla base di un suo graduale spostamento fisico.
Le azioni degli interpreti – un gruppo di quattro bambini, una coppia adulta formata da marito e moglie, un quartetto di ragazzi e un quintetto di coristi – si accompagnano a una presenza vocale costante, non sostenuta da nessuna partecipazione musicale ma pensata esclusivamente sull’accordo delle singole tonalità e armonie foniche dei suoi componenti.
Su questo ritmo pulsante, a tratti sincopato ma anche profondamente evanescente, si intersecano gesti e piani sequenza ideati da Sieni e dalle tre assistenti alla coreografia: Elena Annovi, Sara Catellani e Daina Pignatti.
L’effetto prodotto è duplice: se da una parte riemerge nitido il ricordo del roboante e indimenticabile fragore della terra che trema, a questo segue un contesto melodico su cui si fondano e si narrano quattro diverse esperienze di contatto. Il contatto, va da sé, è anzitutto fisico, come fisiche sono e sono state le esperienze primigenie con l’evento, qui però riviste all’interno del cerchio di una comunità.
Così, intersecando immagini e gesti a oggetti già testati nella loro fragilità, e ad altrettante vicinanze e correlazioni di corpi, “Home” prende la via della ricostruzione, processo istintivo, spontaneo e misterioso nel suo perpetuarsi. E restituisce alla mente una delle immagini rimaste perturbanti a mesi dal terremoto: l’interno di una casa sulla SS12, direzione Modena, all’altezza di San Silvestro. La facciata che dà sulla strada e il primo piano quasi totalmente crollati giù, aggrappata come un ragno alla parete opposta una libreria, e a questa libreria pochi, pochissimi volumi squadernati, mezzi aperti e sospesi. Sospesi come sospeso e del tutto silenzioso è forse destinato ad essere parte del racconto di ciò che accaduto.
HOME_quattro case
un progetto dell’Accademia sull’Arte del Gesto | Virgilio Sieni
coreografia e regia: Virgilio Sieni
assistenti alla coreografia: Elena Annovi, Sara Catellani, Daina Pignatti
accompagnamento musicale: “Corale Giuseppe Savani” di Carpi, diretta dal maestro Giampaolo Violi
con la partecipazione di: Claudio Bassi, Kristina Bychkova, Agnese Cavazzuti, Franca Giovanardi, Arif Junaid, Anaïs Luongo, Crescenzio Luongo, Leandro Manrique, Vito Melita, Maria Grazia Pecorari, Michele Rampon, Elena Reveglia, Lorenza Sacchi, Antonia Serino, Andrea Zamparo
Accademia sull’Arte del Gesto | Virgilio Sieni
durata: 1h 10′
applausi del pubblico: 4′
Visto a Carpi (MO), Stazione Autocorriere di via Peruzzi, il 1° giugno 2013
Prima assoluta