Santa pazienza – aspettare sentire dire
Incontri di scrittura verbale condotti da Paola Vannoni e Roberto Scappin (Quotidiana.com)
dal 19 al 22 aprile – prima parte
dal 17 al 20 maggio – seconda parte
Essere interpreti di un teatro contemporaneo implica necessariamente l’esserne autori, nell’atto di offrire una lettura critica del reale e nella propensione al suo superamento.
Lavoreremo sulla creazione di una drammaturgia che prende forma e viene elaborata in scena, e solo successivamente delimitata nella scrittura.
Crediamo sia erroneo pensare che l’opera drammaturgica sia destinata all’esercizio di pochi. Ogni persona di media cultura dotata di spirito critico, con una discreta propensione alla conflittualità e all’autoironia può, a nostro avviso, rendere estremamente credibile il proprio agire scenico. Se il foglio bianco può rappresentare un impedimento, la scena spoglia si presta invece ad accogliere con meno severità i pronunciamenti scomposti della mente.
La premessa sarà quella di porsi in una condizione di assoluta libertà, che è autonomia nel porre domande e dare risposte, con l’unica condizione che è quella del rifiuto della recitazione in tutte le sue declinazioni, così che la parola sia solo nominata e l’emozione affidata unicamente al senso della relazione tra chi agisce e chi partecipa, tra il performer e lo spettatore.
Ci porremo nello spazio vuoto, aspettando che il silenzio sia esausto, disponibili a essere parte di quella sospensione del tempo che infine concede di poter discettare a proposito o a sproposito di qualsiasi tema. In questa dimensione dilatata e immobile, il pensiero riacquista dinamicità, esplora traiettorie impreviste combinando comico e tragico, assurdo e atrocemente vero, confondendo reale e irreale, possibile e impossibile, finito e infinito.
Non ci porremo un obiettivo in termini di risultato, non dovremo affrettarci per tirare le fila, con la consapevolezza che il tempo è solo nostro e nessuno ce ne chiederà conto. Ma non si esclude di arrivare a condividere con un platea di osservatori il materiale prodotto.
La scelta di suddividere gli incontri in due momenti va proprio nella direzione di prendersi un tempo anche individuale per l’elaborazione della drammaturgia.
Roberto Scappin e Paola Vannoni
Il laboratorio è residenziale, compreso alloggio e cucina nelle foresterie de l’arboreto.
Giorni di lavoro: totali 8 suddivisi in due parti: 4gg dal 19 al 22 aprile
4gg dal 17 al 20 maggio
Orari di lavoro (indicativi):
Gli orari di lavoro sono indicativi e verranno adattati dal conduttore del laboratorio in base alle proprie esigenze e ai ritmi di lavoro del gruppo.
Prima parte
1° giorno, giovedì 19 aprile: 15/19,30
2° giorno, venerdì 20 aprile: 10,00/13,00 – 18,00/21,00
3° giorno, sabato 21 aprile: 10,00/13,00 – 18,00/21,00
4° giorno, domenica 22 aprile: 10,00/14,00
seconda parte
1° giorno, giovedì 17 maggio: 15/19,30
2° giorno, venerdì 18 maggio: 10,00/13,00 – 18,00/21,00
3° giorno, sabato 19 maggio: 10,00/13,00 – 18,00/21,00
4° giorno, domenica 20 maggio: 10,00/14,00
Modalità di selezione:
Il numero massimo di partecipanti è fissato a 10.
Il laboratorio è aperto a tutte le persone che abbiano, preferibilmente già intrapreso un percorso nella scena contemporanea.
Il gruppo verrà selezionato sulla base della seguente documentazione:
una scheda di presentazione (massimo 500 caratteri) e un’elaborazione sintetica delle seguenti richieste:
1) il tuo manifesto poetico
2) il tuo scottante pamphlet
3) in scena ti senti protagonista o medium? Perché?
4) hai un’opinione su tutto o solo molti dubbi?
I materiali dovranno essere inviati via mail a teatrodimora@arboreto.org entro e non oltre venerdì 23 marzo. L’esito della selezione verrà comunicata ai candidati il giorno venerdì 30 marzo.
Per ulteriori informazioni:
Associazione Culturale L’arboreto – vicolo gomma 8 – 47921 Rimini
tel. e fax 0541.25777 – tel. mobile 333.3474242 o 331.9191041