Il consesso sociale si sostanzia di una decadente connettività votata all’esasperazione della forma. Siamo tutti in sfilata, poveracci ma orgogliosamente in sfilata, come nell’ultimo spettacolo di Marthaler, che abbiamo potuto vedere anche in Italia durante la scorsa edizione del Napoli Teatro Festival.
L’edizione di quest’anno del Theatertreffen, rassegna che porta nella capitale tedesca i 10 migliori spettacoli della stagione fra le produzioni di lingua tedesca, ha voluto mettere proprio il contemporaneo al centro.
Elfriede Jelinek, Dea Loher, Peter Handke, Roland Schimmelpfennig, Dennis Kelly, Pavol Liska / Kelly Copper, per fare alcuni nomi, o i vincitori dello scorso Stückemarkt, Oliver Kluck e Nis-Momme Stockmann, che guardano agli argomenti centrali del nostro tempo: globalizzazione, crisi e disagio sociale. Ma anche i testi di Ödön von Horváth e Hans Fallada, benché lontani da noi quasi un secolo, rafforzano un sentimento di contemporaneità, nell’analisi dell’essere umano, studiato come individuo sulle cui spalle pesa il senso di crisi, di radicale stravolgimento degli equilibri del mondo capitalistico.
Con 29 performance nel programma principale, 15 eventi dello Stückemarkt, un dibattito pubblico e discussioni aperte, cerimonie e concerti, l’edizione 2010 del Theatertreffen, chiusasi il 24 maggio, si è confermata su livelli elevati, non solo di spettacolarità teatrale ma anche di attenzione mediatica, di pubblico e di consenso al progetto. Il blog, il grandissimo numero di giovani presenti, le repliche, l’attenzione alle nuove drammaturgie. Tutto questo è il mondo che si incontra presso la Casa del Berliner Festspiele. Ma anche fuori dal recinto: nel tempo della crisi il teatro esce dallo spazio chiuso, e grazie alla storica collaborazione con 3sat/ZDFtheaterkanal si è potuto non solo trasmettere tre di queste produzioni sui loro canali, ma anche permettere, ai cittadini di Berlino, di assistervi in piazza attraverso il maxischermo del Sony Center di Potsdamer Platz.
Oltre al premio implicito a queste dieci produzioni, altri premi sono andati ad alcuni artisti, come Margit Bendokat che ha ricevuto il premio teatrale del Stiftung Preußische Seehandlung.
Cosa si è visto: il “Kasimir und Karoline” che aveva così movimentato le repliche dell’anno scorso ad Avignone, con un pubblico vivace anche nel criticare e contestare la produzione dello Schauspiel Köln. E ancora “Kleiner Mann – was nun?” del Münchner Kammerspiele, i cui interpreti sono stati premiati come i migliori, il “Riesenbutzbach. Eine Dauerkolonie” del Wiener Festwochen, visto l’anno scorso al Festival di Napoli. Poi una versione teatrale di “Brutti, sporchi e cattivi”, “Die Schmutzigen, die Hässlichen und die Gemeinen” dello Schauspiel Köln o “Der goldene Drache” di Roland Schimmelpfenning di cui prossimamente vi proporremo un’intervista esclusiva. Ci ha colpito più di tutto “Die Kontrakte des Kaufmanns. Eine Wirtschaftskomödie” come pure, fuori cartellone ufficiale e nella semplicità del suo allestimento, “Othello c’est qui”, sulle ragioni della violenza fra uomo e donna, da un testo di Monika Gintersdorfer e Knut Klaßen, ottimamente interpretato da Cornelia Dörr e Franck Edmond Yao, per una coproduzione Gintersdorfer/Klaßen mit Kampnagel Hamburg e Forum Freies Theater Düsseldorf, dal Preisträger Festival Impulse 2009.
E infine i nuovi giovani dello Stückemarkt coordinati da Friederike Jäcksch e Daniel Richter. I premi: Claudia Grehn per “Harvest” (una prima dello spettacolo si avrà in dicembre al Maxim Gorki Theater di Berlino), e Wolfram Lotz di Lipsia per “Great March”, che avrà una prima a febbraio 2011 al Deutsches Nationaltheater Weimar. Anche la radio lavora con l’iniziativa, grazie a Deutschlandradio Kultur, la cui responsabile Stefanie Hoster ci ha anche rilasciato una dichiarazione prima della replica di un lavoro di Julian van Daal, e pochi giorni prima della messa in onda della drammaturgia di Davide Carnevali che ha vinto il premio nell’edizione passata e che sarà rappresentato in Italia nella prossima edizione di Primavera dei Teatri.