Voilà, che “in francese vuol dire ecco”, si propone come naturale seguito dei precedenti lavori di Schino (Opera del 2006 e le Operette dell’anno seguente). Ed ecco, quindi, che la palpebra si apre e per un’ora riempie l’orizzonte scenico del Gobetti con visioni di struggente delicatezza, presenze grottesche, espressioni di inquietudine dura e spietata ma sviluppate “a cuor leggero”, come scrive Schino nelle note di regia.
Voilà è anche il respiro di un mondo morente. I calcinacci che piovono dal soffitto suggeriscono che la terra sta cadendo a pezzi ma in fondo nessuno se ne cura. Imperterrite e imperturbabili restano le maschere, nel loro reiterare partiture di azioni che, apparentemente ordinate e schematiche, finiscono immancabilmente per esplodere in risate a crepapelle. Sarà una risata (o forse peggio) a seppellirci?
L’udito, solo in apparenza elemento marginale di un teatro composto da visioni, fa casualmente capolino sottoforma di padiglione auricolare. Il verbo non è che un alito di vita oppure parole smozzicate, verso soffocato, rabbia trattenuta.
Dal teatrino dei burattini della prima scena – in cui c’è chi colpisce, infligge violenza, se ne rallegra e riprende fiato per colpire nuovamente, e chi passivamente subisce senza poter fare altrimenti – alla condizione di temporaneo accecamento a seguito di un improvviso risveglio alla luce del sole – notevole l’impatto evocativo della pupilla che si trasforma, grazie a un gioco di riflessi, in fonte di luce solare illuminando le pareti e abbagliando il pubblico in sala – i quadri si avvicendano uno dopo l’altro all’interno di una struttura di indubbia portata estetica.
E’ naturale che, essendo un debutto assoluto, emerga a tratti qualche lungaggine di troppo che pregiudica il potenziale sviluppo della carica emotiva. Fondamentali le atmosfere create dalle composizioni musicali e dal violino di H.E.R. come anche la bellezza dei costumi di Michele Napoletano e Morena Bagattini. Questa sera si replica alle 22, sempre al Teatro Gobetti.
VOILA’
cura della visione e regia: Vincenzo Schino
con Marta Bichisao, Riccardo Capozza, h.e.r., Gaetano Liberti
aiuto regia: Marta Bichisao
progettazione, realizzazione scenotecnica e macchinistica: Emiliano Austeri
spazializzazione del suono: Luca Fusconi
composizioni originali, adattamenti musicali: h.e.r.
costumi: Michele Napoletano, Morena Bagattini
effetti plastici: Leonardocruciano workshop
assistente alla produzione: Giuseppe Schino
consulenza amministrativa: Cronopios
organizzazione: Teatro Valdoca e Officina Valdoca
produzione: Teatro Valdoca e Officina Valdoca, Festival delle Colline Torinesi, associazione Demetra e Centro di Palmetta
durata: 53′
applausi del pubblico: 2′ 36”
Visto a Torino, Teatro Gobetti, il 7 giugno 2008
Festival delle Colline Torinesi