Allo, la Terre? Europa e teatro s’incontrano al Reims Scènes d’Europe

Reims Scène d'Europe 2013

Reims Scène d'Europe 2013Teatro, danza, musica, arte contemporanea, incontri, dibattiti e performance stanno per dare il via all’edizione 2013 del Festival Reims Scènes d’Europe, rassegna multidisciplinare creata dall’unione delle sette realtà artistiche cittadine (la Comèdie de Reims, le Manège, l’Opera de Reims, la Cartonnerie, Nova Villa, Césaré e le Frac) per far conoscere a pubblico e addetti ai lavori lo stato della creazione artistica europea.

Da giovedì 28 novembre fino al 14 dicembre gli spettatori affamati di novità e sperimentazioni potrebbero decidere di prendere un treno da Parigi – distante 50 minuti in Tgv – e venire in questa tranquilla cittadina del nord-est della Francia, conosciuta non solo per il suo champagne ma anche per il fermento culturale.

Il festival nasce da una formula perfettamente riuscita: i direttori artistici delle sette scene cittadine collaborano per creare una programmazione eterogenea legata ogni anno ad un tema di attualità. E se nel 2012 tematiche privilegiate erano stati i confini e l’esilio, il 2013 chiama in causa una delle questioni più scottanti degli ultimi anni: il cambiamento climatico e il rapporto dell’essere umano con il grande pianeta che lo accoglie, la Terra.

La programmazione ha quindi selezionato una serie di progetti artistici che ruotano intorno a questo tema, analizzandolo da differenti punti di vista. Ospite eccezionale sarà il sociologo, antropologo e filosofo francesce Bruno Latour, che da diversi anni si interroga sul rapporto tra scienze sociali e arti, arrivando a concepire uno spettacolo vero e proprio, coprodotto dallo stesso festival, “Gaia Global Circus”. Niente teatro scientifico o didattico però! “Gaia Global Circus” sarà piuttosto un’esperienza artistica globale, in cui pubblico, artisti e scienziati si confronteranno sulle incertezze di questa nuova era chiamata Antropocene.

La sete di performance in bilico fra arte contemporanea, teatro e musica verrà soddifatta nel weekend a cavallo tra novembre e dicembre, dove verranno presentati otto progetti che celebreranno la Terra e suoi abitanti. Il pubblico potrà perdersi nell’esplorazione di video installazioni o performance dal vivo o collaborare direttamente alla loro realizzazione, sostenendo per esempio con il canto o la musica Bruno Roubicek (GB) che, per il suo “Man digs pund”, lavorerà per 24 ore consecutive nel giardino del teatro per scavare una grosso bacino, armato solo di una pala e di alcune regole: niente riposo, niente parole, solo canto o urla di rabbia e fatica.

Nello stesso weekend, spazio anche al teatro per l’infanza pensato per i piccolissimi. Germania e Belgio presenteranno due lavori a cavallo tra performance e teatro, “Wolle” e “Nest”, che in maniera diversa ma complementare sperimentano i primi approcci del teatro con i bambini a partire dai due anni.

Dal punto di vista musicale il festival proporrà poi alcune interessanti sperimentazioni nate dalla collaborazione fra artisti che intrecciano ricerca musicale, teatro documentario e video.
E’ il caso per esempio di “Safety First” dei francesi Eryck Abecassis e Olivia Rosenthal (cosa raccontano i cantieri a cielo aperto che dismettono le grandi navi del mondo intero nel bel mezzo dell’oceano indiano?) o di “80 millions de vues” di Nathalie Négro, Alexandros Markéas e Eli Commins, un lavoro in cui la rivoluzione egiziana si mescolano alla musica lirica, allo slam e ai social media.

Spazio alla danza con “The artificial nature project” di Mette Ingvarsten, in cui sette corpi in scena daranno vita agli elementi naturali che compongono il nostro pianeta. Lo spettacolo, pensato come un vaso di Pandora in versione coreografica, promette uno choc visivo che porterà in scena lava, neve e vento.
“Sfumato”, di Rachid Ouramdane, proporrà invece un lavoro coreo-visuale ispirato ad un testo sui grandi mutamenti climatici scritto da Sonia Chiambretto.

Grazie alla collaborazione con Nova Villa il festival offrirà anche un focus sul teatro ragazzi. Oltre agli spettacoli già citati segnaliamo la presenza della storica compagnia italiana Teatro delle Briciole con “Il grande dittatore” di Bruno Stori e Letizia Quintavalla, e “Le petit chaperon rouge” di Miroslava Bělohlávková, lavoro che mescola teatro d’oggetti e teatro ragazzi.

Impossibile citare tutti i lavori che si situano in bilico fra teatro, performance e musica; ne segnaliamo alcuni tra i tanti: “Galaxy”, del Blitx Theater Group, una sfilata nella storia dell’umanità attraverso l’improvvisazione di sette performer in scena. L’opera lirica sarà presente in una veste nuova e contemporanea grazie allo spagnolo “La Verbena, reve de carnaval”, mentre il teatro di figura si mescolerà alla musica con “Manivelles”: cosa succede se si prova ad immaginare uno spettacolo multimediale in ci manca l’energia elettrica in scena?
“L’ame des termites” è invece lo spettacolo belga di teatro musicale che proverà a raccontare la storia di un vasto esercito sotterraneo, quello delle termiti, accostandolo ad alcune riflessioni sull’animo umano.

Spazio poi al teatro di sperimentazione con “Mars-watchers” di Emilie Rousset, un viaggio psichedelico andata/ritorno per Marte; “Cheval cheval cheval” di Suzanne Osten, un’esplorazione della creavità a confronto con la “normalità”; “A Science fiction about Central Asia”, la nuova produzione dell’Ecole des Maitres diretta quest’anno da Costanza Macras, e “Anamnesis”,  commedia-documentario sulla vita negli ospedali.
L’Italia lascerà il suo segno con “Nella Tempesta” dei Motus, spettacolo coprodotto, fra gli altri, dallo stesso festival e dalla Comèdie de Reims.

Come ogni anno Reims Scènes d’Europe accoglierà anche il progetto YPAL – Young performing arts lovers: giovani spettatori e appassionati di spettacolo dal vivo che, all’interno di alcuni festival del panorama europeo, si ritrovano ogni anno per interrogarsi sul ruolo dello spettatore contemporaneo e del suo rapporto con gli artisti.
Il gruppo è composto da rappresentanti di diverse nazioni europee che ogni anno si incontrano e lavorano in collaborazione con Reims Scènes d’Europe, Festival delle Colline di Torino, Kampnagel Hamburg, Unga Klara Stockholm, Centre Culturel André Malraux Bosnia Herzegovina, Les Halles de Schaerbeek di Bruxelles, Fringe Festival Dublin e la città di Rjeka.

Klp sarà presente a Reims Scènes d’Europe nelle prossime settimane, raccontandovi in una sorta di diaro settimanale tutto quello che è passato sui palcoscenici della città.
 

0 replies on “Allo, la Terre? Europa e teatro s’incontrano al Reims Scènes d’Europe”
Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *