Con una scenografia essenziale Teatro Minimo affronta al Teatro Era di Pontedera un classico, “L’arte della commedia” di Eduardo De Filippo, un prologo e due atti che sono una “profonda e accorata riflessione sul mestiere di attore, resa con il tono ironico e complice tipico delle cantate eduardiane”, scrive Michele Sinisi nella presentazione.
Assistiamo alle vicende di Oreste Campese (lo stesso Sinisi), capocomico di una compagnia famigliare, che ha perso il capannone in un incendio dal quale è riuscito a salvare solo le casse dei trucchi e dei costumi. Egli desidera incontrare il nuovo prefetto De Caro (Vittorio Continelli), da poco arrivato, per invitarlo allo spettacolo che la compagnia terrà nel teatro comunale.
Da qui prende spunto la commedia che, nel primo atto, vede De Caro e Campese impegnati in un serrato dialogo/confronto attorno all’importanza del teatro nella società e alla condizione di vita degli attori, esprimendo punti di vista fortemente in contrasto. La discussione degenera e il prefetto, irritato, congeda il capocomico assegnandogli un “foglio di via”, perché possa lasciare il paese a spese della prefettura. Ma nella concitazione Campese riceve, al posto del foglio, una lista di persone che il prefetto dovrà ricevere nel pomeriggio. L’attore, prima di andare via, sfida De Caro a individuare, tra le persone che riceverà, i reali richiedenti dagli attori della compagnia.
Nel secondo atto sfila così una serie di eterogenei personaggi: il medico condotto, il prete del paese, la maestra elementare e il farmacista, fino al colpo di scena finale.
“L’arte della commedia” è in sostanza una commedia di denuncia degli attori contro chi impedisce (la borghesia in questo caso) di mostrare i contenuti di verità e denuncia sociale che gli artisti vorrebbero esprimere, e contro chi si rifiuta di riconoscere il loro ruolo produttivo per la società.
Il primo atto, incentrato sul dialogo tra il prefetto, uomo di potere aggressivo, e il capocomico, umile se pur dignitoso nei suoi sottili e abili ragionamenti, presenta momenti di caduta di ritmo e a volte si mostra ripetitivo. La commedia di Eduardo, del 1964, è ancora attuale e pungente, anche se in alcune tematiche evidenzia una sorta di anacronismo: da allora tanti scenari sono cambiati.
Il secondo atto si apre invece con un respiro diverso, c’è più vita, più freschezza, anche se non tutti gli attori offrono una prova convincente, poiché in alcuni si nota un’eccessiva caratterizzazione del personaggio, che toglie invece di aggiungere all’andamento della commedia.
Michele Sinisi e Vittorio Continelli, che qui interpretano i due personaggi principali, offrono una buona prova, anche se sembrano non esprimere appieno le loro potenzialità, forse più a loro agio quando affrontano lavori più “intimisti”, dove l’equilibrio dello spettacolo è affidato in tutto al loro solo talento. Ho ancora in mente il davvero riuscito “Sequestro all’italiana”, dove con molto meno si otteneva certo di più.
L’ARTE DELLA COMMEDIA
di Eduardo De Filippo
con: Michele Altamura, Vittorio Continelli, Nicola Conversano, Simonetta Damato, Nicola Di Chio, Gianluca delle Fontane, Patrizia Labianca, Riccardo Lanzarone, Michele Sinisi
regia: Michele Sinisi
collaborazione alla regia: Michele Santeramo
scene e luci: Michelangelo Campanale
costumi: GdF
produzione: Teatro Minimo
in coproduzione con: Fondazione Pontedera Teatro /Fondazione Teatro Piemonte Europa
con il sostegno di Teatri Abitati / Ass. alla Cultura del Comune di Andria
durata: 2h 5 minuti (compreso intervallo)
applausi del pubblico: 2′ 03”
Visto a Pontedera (PI), Teatro Era, l’11 febbraio 2012