La Biennale Teatro 2020 premia chi lavora ‘dietro le quinte’, e dice NO alla censura

Franco Visioli (photo: labiennale.org)|Alessio Maria Romano
Franco Visioli (photo: labiennale.org)|Alessio Maria Romano (photo: labiennale.org)

I Leoni del Teatro della Biennale di Venezia quest’anno vogliono premiare “artisti che danno e fanno tantissimo per il teatro ma che spesso restano in seconda linea, anche per responsabilità del regista, troppo spesso accentratore, che dimentica quanto il risultato finale sia spesso legato ai collaboratori che sceglie”. E’ questo quanto ha dichiarato Antonio Latella, direttore della sezione quarto atto del progetto.

Ecco perché hanno scelto di attribuire il premio alla carriera (che verrà consegnato il 14 settembre) a Franco Visioli, sound designer al fianco di Thierry Salmon, Peter Stein, Massimo Castri, lo stesso Latella, autore di drammaturgie sonore che diventano parte essenziale di uno spettacolo sempre più polifonico, dove ogni elemento concorre ugualmente alla sua definizione.

Il Leone d’argento sarà invece assegnato ad Alessio Maria Romano, regista e coreografo che ha lavorato ai movimenti scenici di spettacoli di Luca Ronconi, Carmelo Rifici, Valter Malosti, Sonia Bergamasco, fra gli altri, oltre a impegnarsi nella pedagogia del movimento per la formazione degli attori.

Dal 14 al 25 settembre si svolgerà il 48° Festival Internazionale del Teatro, quest’anno pensato come una sorta di “collettiva” di artisti italiani, sollecitati a comporre tutte nuove opere attorno all’unico tema della censura.
Con 27 artisti, 28 titoli – tutte novità assolute – per un totale di 40 recite, Latella allestisce così il suo “Padiglione Teatro Italia”: “Abbiamo cercato di costruire una mappatura di artisti che raramente vengono programmati dai teatri istituzionali, ma che si stanno imponendo all’attenzione della critica e degli operatori; artisti che, soprattutto, stanno costruendosi un loro pubblico, fortemente trasversale e che esce dalla costrizione dell’abbonamento. Molti artisti invitati sono giovani, alcuni giovanissimi usciti dal College di Regia della Biennale (per valorizzare il percorso fatto in questi anni, che si è preso la responsabilità di provare a lanciare nuovi talenti italiani), altri più grandi ma solo per questioni anagrafiche”.

Alessio Maria Romano
Alessio Maria Romano (photo: labiennale.org)

Provengono dal vivaio di Biennale College: Leonardo Lidi, Fabio Condemi, Leonardo Manzan, Giovanni Ortoleva, Martina Badiluzzi, vincitrice dell’edizione 2019/2020 di Biennale College Registi Under 30 con “The Making of Anastasia”, frutto di un percorso biennale che vede il tutoraggio di Antonio Latella, e Caroline Baglioni, vincitrice di Biennale College Autori Under 40 con “Il lampadario”, che debutta al festival dopo un percorso lungo l’arco di un triennio (2018/2019/2020) con il tutoraggio di Linda Dalisi e Letizia Russo.
Vicini, per generazione, sono anche Pablo Solari e Alessandro Businaro. Mentre alla generazione immediatamente precedente (primi anni ’80) appartengono Daniele Bartolini, Filippo Ceredi, Liv Ferracchiati, Antonio Ianniello, Giuseppe Stellato.
Fra le compagnie, nate tutte nel nuovo millennio, ci sono: AstorriTintinelli, Biancofango, Industria Indipendente, Babilonia Teatri, Nina’s Drag Queens, Teatro dei Gordi, UnterWasser.
E ancora: figure consolidate nel panorama nazionale come Fabiana Iacozzilli, Giuliana Musso, Jacopo Gassmann. Infine, Mariangela Gualtieri, poetessa, attrice, autrice, cui è affidata l’inaugurazione della 48^ edizione con uno dei suoi preziosi “riti sonori”, come sempre guidato da Cesare Ronconi.

“A tutti gli artisti – spiega Latella – è stato proposto di lavorare sul tema della censura, cercando di uscire dall’ovvietà di questa proposta per pensarla come valore “alto” da proporre al pubblico e agli operatori, pensando che i teatranti italiani faticano ad entrare in un mercato internazionale e che quindi, in qualche modo, vengono censurati o nascosti, per il solo fatto di essere teatranti italiani”.
Da autori come Fassbinder, D’Annunzio e Nabokov a personaggi storici come George W. Bush o il regista Elia Kazan, tantissime e diversificate sono state le risposte che gli artisti hanno dato alla sollecitazione del tema.

Come ogni anno, le masterclass di Biennale College saranno parte integrante del festival, pensate in funzione del tema comune affrontato. Una masterclass sarà dedicata alla direzione artistica con Umberto Angelini e una sulla critica teatrale con Claudia Cannella. Avrà esito pubblico la terza masterclass tenuta dal regista, coreografo e pedagogo Alessio Maria Romano, Leone d’argento di questa edizione del festival.
Il bando di Biennale College – Masterclass è online fino al 12 luglio.

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