Al debutto a Torino, al Marcidofilm, il nuovo spettacolo firmato da Marco Isidori
Assistiamo all’ultima replica del “David Copperfield” dei Marcido a Torino. Il loro teatro è ancora sold out (lo è stato per tutte le date) e un sipario rosso è dipinto sul boccascena ad accogliere il pubblico. Al suo levarsi lo spazio è vuoto ma subito entrano gli interpreti.
Indossano una tuta da lavoro su cui campeggia la scritta “Marcido at Work”. Il racconto inizia immediatamente e, tutt’intorno, notiamo che il perimetro del palco è abitato da un denso agglomerato di sagome (quasi cento, ci diranno poi), di spalle agli spettatori. Queste forme, tutte bianche perché viste dal retro, sono fissate su rastrelliere di ferro che corrono lungo il limite della scena fino a sparire nel retro, sul fondo. Volti, braccia, gambe ideati e dipinti da Daniela Dal Cin vengono agitati dagli attori che se ne mettono al servizio. I sei interpreti assumono così il divertente ruolo di burattinai: con matematica precisione si impossessano delle varie anime e le completano non soltanto fornendo la voce ma collegando ad esse i loro volti, gli sguardi o altre parti del corpo.
Tanti Mario Bros saltano, corrono, entrano, escono dalla scena, realmente al lavoro come tanti fumettistici operai (sono sette ma sembrano molti di più).
L’ennesima “trovata” di una scenografa geniale, che entra con forza nella regia arricchendola di una personalità unica. Mentre il bianco dominante si colora di mille sfumature mano a mano che le sagome vengono girate dagli attori, la Sketch Comedy firmata Marco Isidori (stavolta in scena, at work anch’egli con i suoi interpreti) propone una particolare riscrittura del romanzo di Dickens, corale e colorata. Una commedia narrata per l’appunto da un insieme, senza emersioni individuali.
Difficile riconoscere dove finisca il performer e inizi la sagoma. Se l’attore, nella messa in scena di Isidori, sembra rinunciare ad un riconoscibile protagonismo (cosa peraltro non nuova nella poetica Marcido) in favore di un personaggio rispetto al quale si mette “a totale servizio”, la parola conserva invece quel particolare ruolo predominante al quale la compagnia torinese ci ha educato e abituato da tempo. E’ lei a giocare a duello con le scene, metafora concreta di quel teatro da copione che, per cliché, fa normalmente a botte con la performance del corpo, dal forte impatto visivo.
La penna di Isidori svecchia e attualizza il lungo racconto originario, rendendolo fluido e contemporaneo. Il continuo costruire e distruggere ambienti e situazioni, così come il molteplice rimpallo di personaggi, ai quali gli attori danno vita incarnandone ciascuno un numero elevato, rende molto fruibile oltre che godibile sia la performance nel suo insieme che la storia.
La coralità del Copperfield permette inoltre alla compagnia di fare il tagliando rispetto all’amalgama degli interpreti più giovani (Ottavia Dalla Porta, Alessio Arbustini e Vincenzo Quarta), alcuni dei quali già presenti negli ultimi spettacoli della compagnia, con i senatori: Maria Luisa Abate, Paolo Oricco e Valentina Battistone.
David Copperfield sketch comedy, un carosello dickensiano
riscrittura e adattamento drammaturgico di Marco Isidori da Charles Dickens
Interpreti: Paolo Oricco, Maria Luisa Abate, Valentina Battistone, Ottavia Della Porta, Alessio Arbustini, Vincenzo Quarta, l’Isi.
Assistente alla regia Nevena Vujic
luci Fabio Bonfanti
scene e costumi Daniela Dal Cin
Regia Marco Isidori
Produzione Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa
durata: 1h 40′
applausi del pubblico: 3′ 57”
Visto a Torino, teatro Marcidofilm, il 20 novembre 2022
Prima nazionale