Lunedì scorso, 20 febbraio, a Faenza è stato infatti firmato da Savarese l’accordo con cui designa l’associazione Casa Del Teatro e Teatro Due Mondi, nella persona di Alberto Grilli, erede testamentario del suo intero patrimonio librario.
Circa tremila sono i volumi che Savarese, a partire dagli anni Settanta, ancora studente, ha raccolto in tutto il mondo: testi originali, edizioni rarissime, talvolta introvabili, che il professore ha scovato nei suoi viaggi durante l’attività di ricerca e gli studi sul mondo del teatro. Sono dunque volumi specialistici, che costituiscono una biblioteca altamente specializzata e preziosissima, nonché una grande opportunità di approfondimento per gli studiosi e gli appassionati di teatro.
Ha individuato qui la destinazione migliore per il suo patrimonio, accettando di trasferire i suoi libri a Faenza, a patto che siano resi fruibili pubblicamente.
Savarese da anni conosce l’attività del Teatro Due Mondi: la sua prima conferenza-spettacolo nella sala Cento Pacifici risale al maggio del 1989. Nel decennio successivo ebbe poi occasione di tornare più volte con conferenze su Ejzenstejn, l’antropologia teatrale, Eugenio Barba… mentre nel ‘95 scrisse una lettera al sindaco di Faenza per perorare la causa di una Casa del Teatro.
E proprio presso la Casa del Teatro saranno allocati i libri donati da Savarese, conservati e gestiti dal personale addetto dal Teatro Due Mondi, che si andranno ad aggiungere a quelli della biblioteca della Casa del Teatro, esistente da una quindicina d’anni. Sin dalla sua costituzione come progetto (del 1996 è la prima convezione tra Teatro Due Mondi e Comune), la Casa del Teatro ha allestito al suo interno una biblioteca specialistica, assemblando inizialmente i fondi librari personali dei soci dell’associazione, a cui si sono aggiunti nel tempo alcune donazioni di autori, storici e studiosi di teatro, donazioni di artisti e gruppi teatrali, oltre al materiale acquistato con le esigue risorse a disposizione.
Con questa sua donazione nasce ora un progetto importante, quello di creare una biblioteca aperta a tutti, dove libri di grande valore scientifico e spesso introvabili siano accessibili a studenti e ricercatori che ne vogliano usufruire.
Saverese ha scelto Faenza anche per la sua posizione strategica, e per favorire l’accesso alla biblioteca agli studiosi delle vicine città universitarie, ma anche perché il Comune garantirà una continuità nella conservazione dei volumi anche in casi estremi.