Dopo lunga malattia se ne è andata Serena Sartori.
Avevo conosciuto Serena verso la metà degli anni ’70 al Teatro del Sole, il gruppo che ha rappresentato il mio primo incontro con il teatro, la porta che mi ha spalancato la grande passione per la scena che mi caratterizza ancora adesso.
Figlia d’arte (il padre era lo scultore e creatore di maschere teatrali Amleto Sartori, le cui creazioni sono note in tutto il mondo), Serena Sartori si è occupata di teatro fin da giovanissima partecipando alle attività del padre al Piccolo Teatro di Milano, e assistendo alla preparazione degli spettacoli con Giorgio Strehler, Marcello Moretti ed altri, crescendo quindi in un ambiente denso di esperienze e progettualità teatrali…
Dopo l’esperienza in Nuova Scena e nella Comuna Baires, col quale apre una cascina teatrale a Monselice in provincia di Padova, che diverrà punto di incontro e dibattito internazionale sul nuovo teatro di quegli anni, entra attivamente nel Teatro del Sole diretto da Carlo Formigoni.
Nel Teatro del Sole, già noto da allora in tutta Europa per il particolare stile creativo e attorale, lavora e cresce prevalentemente fino all’84 come attrice/creatrice, collaborando all’ideazione e alla creazione degli spettacoli che contribuiranno a farlo diventare in Europa uno dei gruppi di teatro ragazzi di riferimento.
Dall’uscita di Formigoni, nel maggio del 1978, è lei che, insieme a Felice Picco e Claudio Raimondo, coordina l’attività del gruppo, continuando il suo originale percorso e visitando diversi ambiti e generi: “Torsolo torcicollo torcibudella” (1979), “Horton” (1981) spettacolo che espora i temi della fantascenza, “Fruhstuch” (1984), “Demetra sotto la sabbia” (1986), “Racconti d’inferno” (1989), per poi orientarsi verso un teatro antropologico che guardava alle culture orientali: “La scimmia pentita di Chao-Che’ng” (1989), “Riksciò frammenti d’oriente” (1990), “Hagoromo, la leggenda dell’incontro” (1990), “Il consiglio del Dio” (1991), “Aso, una storia africana” (1992).
Nel ’95 lascia, assieme a Picco e Raimondo dopo venti anni, il Teatro del Sole, e in armonia e collaborazione con altri quattordici artisti di diverse culture e in legame con artisti e centri di diversi continenti fonda il Centro Interculturale Ricerche Koron Tle.
In breve tempo il Centro diviene punto di riferimento culturale sia a livello nazionale che nei Paesi dell’Africa francofona per le sue attività di ricerca teatrale, pedagogia e spettacoli con chiara impronta interculturale e per la stretta collaborazione con artisti africani.
Con la partecipazioni annuali in festival nazionali in Mali, in Burkina Faso, Benin e Senegal in pochi anni Koron Tlè diventa riferimento per centinaia di giovani artisti e intellettuali nei due continenti, e per le organizzazioni che sono impegnate nella ricerca di un teatro e di una cultura che concepisca una futura e vitale società multietnica, dove la ricchezza dell’incontro tra diverse tradizioni teatrali e culturali dia luogo ad un nuovo e significante Teatro Contemporaneo impegnato non solo nella ricerca dei linguaggi universali, ma anche nella partecipazione sociale e civile necessaria in un lavoro con i Paesi in via di sviluppo.
Domani dalle 11 alle 15 presso il Teatro Officina si terrà il ricordo di Serena.