La curva flamenca di Israel Galván

Israel Galvan

La curva di Israel Galván. Visto a Roma, Auditorium Parco della Musica, il 5 ottobre 2011 in apertura del festival Flamenco

Israel Galvan
photo: israelgalvan.com

È toccato a Israel Galván il compito di inaugurare l’edizione 2011 di ¡Flamenco!, festival ideato dalla Fondazione Musica per Roma che da anni fa convergere nella capitale il meglio della musica, della danza e del canto di questo popolarissimo genere spagnolo.

Ma il flamenco di Galván è completamente fuori dagli schemi, lontano anni luce dagli stereotipi andalusi e gitani ai quali si potrebbe pensare. Ce ne fornisce un’ulteriore prova in questo “La curva”, in prima nazionale: spettacolo che unisce la musica di un pianoforte alle evoluzioni del ballerino ai canti hondo di tradizione folcklorica andalusa.

I quattro protagonisti entrano in scena dando le spalle al pubblico, e progressivamente si sistemeranno nelle loro posizioni.
Galván invade tutta la scena. Gli altri protagonisti si posizionano ai lati: da una parte la pianista svizzera Sylvie Courvoisier, impeccabile, che col pianoforte a coda individua i più incredibili suoni, in una sorta di free jazz, mettendo anche le mani dentro al piano per sollecitarne le corde.
Dall’altra parte, attorno a un tavolo che sa molto di “taberna” spagnola, si accomodano la cantante hondo Inés Bacán accompagnata dal maestro del compás Bobote. I due veterani intoneranno strazianti canzoni al ritmo di battiti di mani sul tavolo, mentre Galván presenterà i suoi virtuosismi incredibili, dove i tipici battiti delle scarpe chiodate vengono accentuati sia dai microfoni che dalle numerose superfici sulle quali compie la sua danza: una sedia, un tavolo, una lastra, un setaccio…

Tradizione gitana e sperimentazioni sonore al pianoforte diventano quindi il tappeto musicale su cui Galván affila le sue scarpe, con lunghe e affusolate gambe che sembrano un fumetto, e gesti da pistolero che fanno ricordare quasi Lucky Luke.
Eppure quando balla farebbe impallidire anche il “Moonwalker” Michael Jackson, ed è verso la Luna che Galván compie la sua mutazione: da ballerino di flamenco classico con abito nero si toglie la giacca di pelle beige e inizia una vorticosa danza sulla farina, alzando polveroni bianchi da paesaggio lunare. Per poi gettarvisi dentro e diventare una figura bianca e nera, un po’ science fiction, un po’ Skeleton, tra Walt Disney e Tim Burton.
Finirà togliendosi anche le adorate scarpe chiodate e ballando con Bobote un improbabile e ridicolo passo a due.

Un flamenco dalle infinite possibilità e letture, quello visto all’Auditorium Parco della Musica, che il pubblico non manca di sottolineare con un diluvio di applausi.

LA CURVA
con: Israel Galván, Inés Bacán, Sylvie Courvoisier, Bobote
idea originale, coreografía e direzione musicale: Israel Galván
drammaturgia e direzione di scena: Txiki Berraondo
musiche: Sylvie Courvoisier
luci: Rubén Camacho
suono: Félix Vázquez
coordinazione tecnica: Pablo Pujol
produzione: A Negro Producciones
durata: 1h 24’
applausi del pubblico: 3’ 41’’

Visto a Roma, Auditorium Parco della Musica, il 5 ottobre 2011

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