“Felicissima jurnata” di Putéca Celidònia. Al rione Sanità i “Giorni felici” di Beckett

Felicissima jurnata (ph: Angelo Maggio)
Felicissima jurnata (ph: Angelo Maggio)

Il debutto a Castrovillari per Primavera dei Teatri 23

Giorni sempre uguali, fra piccolissimi gesti, parole ripetute e lunghissimi silenzi.
Tra memoria e presente si muove “Felicissima Jurnata”, spettacolo che Putéca Celidònia, collettivo che dal 2018 vive attivamente il rione Sanità, nel Vicolo della Cultura a Napoli, ha proposto, in prima nazionale, al festival Primavera dei Teatri di Castrovillari.

Si tratta di una riscrittura dei “Giorni felici” di Samuel Beckett, ambientata o meglio traslata in un “basso” napoletano, luogo spesso piccolo e angusto, con la porta che affaccia direttamente sulla strada, dove la fatica del vivere quotidiano si mescola ad una costante ricerca di speranza per il futuro.

La drammaturgia che Emanuele D’Errico – anche regista – affida agli attori Antonella Morea e Dario Rea si riempie così delle voci delle donne e degli uomini di ogni età che animano i bassi del rione Sanità e i suoi vicoli, a comporre un tappeto sonoro denso e vitale, molto ben orchestrato da Hubert Westkemper (sua la cura del suono): è questo mix di voci, suoni confusi e quotidiani ad accogliere il pubblico, immediatamente catapultato nei vicoli partenopei, a spiarne le fatiche quotidiane.

Il testo parte quindi dal dettato beckettiano riproposto in una nuova veste e si completa attraverso brandelli di esistenze vissute ai margini apparentemente immobili e senza futuro, ma comunque cariche di una forza unica e prorompente, proposti in una avvolgente lingua napoletana.

Il progetto nasce sul campo, proprio dentro quei bassi di rione Sanità dove, da più di tre anni, il collettivo Putéca Celidònia porta il teatro, in mezzo ai vicoli bui ed abbandonati.
“Felicissima Jurnata” si nutre delle molte storie e delle molte vite incontrate in quegli spazi, vite reali portatrici di dolori e privazioni, solitudini e sacrifici, e di verità autentiche a comporre una versione nuova e rinnovata dei celebri “Giorni Felici”. Del testo restano l’immobilità e l’attesa, le domande reiterate e senza risposta e le raccomandazioni quotidiane, rese dalla efficace interpretazione della Morea, la Winnie beckettiana qui diventata Lina, che svetta sorniona e, seppur apparentemente sana, ferma immobile sulla cima di un enorme cono, un cratere, a ricordare quel Vesuvio che accompagna le vite della città partenopea, ricoperto di fili di lana azzurra, ad intessere quelle esistenze sempre uguali.

All’interno dell’enorme vulcano fumante c’è il marito Lello, che si occupa delle faccende di casa; non parla ma si esprime a gesti e attraverso suoni strozzati, si muove a fatica fra oggetti inanimati e spazi angusti (le scene sono di Rosita Vallefuoco), visibilmente malato.
Sono un’atipica coppia napoletana; per loro ogni giorno è uguale, legati insieme da quei fili che lei tesse e lui ricompone in una ragnatela. Il mondo fuori è fatto di suoni e parole che talvolta emergono anche nelle frasi di Lina; il ricordo e la memoria sono gli unici motori che spingono il tempo a passare. Lina però sembra non rassegnarsi al silenzio, e riempie ogni vuoto; Lello al contrario è assente.
Un procedere denso, fra immagini forti, parole ripetute e orchestrate fra il dentro e il fuori, compongono un’alternanza di pieni e vuoti. Per Lina e Lello non sembra esserci un finale, un abbrivio, ma solo la consapevolezza di giorni che si ripeteranno sempre uguali: un’altra felicissima giornata sta per cominciare.

Felicissima jurnata
di Putéca Celidònia
drammaturgia e regia Emanuele D’Errico
con Antonella Morea e Dario Rea
e con le voci delle donne e degli uomini del Rione Sanità
scene Rosita Vallefuoco
musiche originali Tommy Grieco
suono Hubert Westkemper
luci Desideria Angeloni
costumi Rosario Martone
aiuto regia Clara Bocchino
realizzazione scene Mauro Rea
scenografa stagista Accademia di Belle Arti di Napoli Rosaria Ruocco
foto di scena Laila Pozzo
ufficio stampa Linee Relations (Valeria Bonacci, Giorgia Simonetta)
produzione Cranpi, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Putéca Celidònia
in collaborazione con La Corte Ospitale – Forever Young 2022
con il sostegno di Teatro Biblioteca Quarticciolo
e di C.RE.A.RE Campania Centro di residenze della Regione Campania

Durata: 55′
Applausi del pubblico: 2′

Visto a Castrovillari, Teatro Sybaris, il 3 giugno 2023
Prima nazionale

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