Avignon 64. Tanta arte o anche blablabla?

Papperlapapp
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Papperlapapp ha aperto ieri sera il 64° Festival d’Avignon (photo: AFP)

Ha debuttato ieri sera il 64° Festival d’Avignon, diretto anche quest’anno da Hortense Archambault e Vincent Baudriller, e con la partecipazione del regista svizzero Christoph Marthaler e dallo scrittore Olivier Cadiot, artisti associati di questa edizione, in scena fino al 27 luglio.
Ed è firmato da Marthaler e dalla scenografa tedesca Anna Viebrock “Papperlapapp”, che ieri sera ha aperto il festival nel suo luogo-simbolo più significativo: la Cour d’honneur del Palais des Papes. Una creazione prodotta dal festival proprio per la Cour d’honneur, tanto che non sarà messa in scena altrove (ma sarà possibile vederla in diretta su Arte il 17 luglio, ultimo giorno di replica). Un titolo enigmatico, un’espressione tedesca desueta che si potrebbe tradurre con “blablabla” o “chiacchiere”, per un viaggio tra sogno e realtà, ricerca archeologica e inchiesta poliziesca, il tutto ai confini della storia del teatro e giocata sulle mura e dietro le finestre, tra vetri, porte e capitelli del monumentale palazzo. Un’opera irriverente, tra papi, lavatrici, confessionali e la musica di Martin Schütz.
Ma tra la stampa francese uscita oggi in molti parlano di un flop, di uno spettacolo troppo incoerente, perso in un mondo di menzogne e senza avvenire (che, poi, è proprio questo il nostro mondo!), senza senso, preda di facili risate e, soprattutto, senza il Marthaler delle grandi occasioni.

Tra gli altri spettacoli che compongono il cartellone dell’edizione 2010 (43 di cui 36 inediti), i due testi di Olivier Cadiot, “Un nid pour quoi faire” e “Un mage en été”, messi in scena da Ludovic Lagarde.
“1973”, di Massimo Furlan, è invece una sorta di revival di un concorso canoro ai tempi dell’Eurovisione, in cui l’artista “reincarnerà” Pino Tozzi, in uno spettacolo che vuole incrociare memoria intima e popolare. Unica presenza per vie traverse italiana, quella di Furlan (in realtà svizzero ma di genitori italiani), che dopo le edizioni con Castellucci e Delbono quest’anno non vede nessun artista del nostro teatro.
Molto spazio del cartellone ufficiale va anche alla danza, con la coreografa belga Anne Teresa De Keersmaeker e con Osef Nadj, Alain Platel, Cindy Van Acker, Pierre Rigal e il congolese Faustin Linyekula.
Oltre agli spettacoli e ai grandi nomi internazionali, Avignon è anche incontri, cinema (quest’anno dedicato all’opera di Jean-Luc Godard), e la Venticinquesima Ora (appuntamento dedicato alle forme atipiche e performative del festival). Mentre per onorare la festa più importante per i francesi, il 14 luglio (unica giornata senza spettacoli), si festeggerà la Presa della Bastiglia con fuochi d’artificio sul Rodano e, a seguire, un grande ballo pubblico, ideato da Rodolphe Burger con ospiti a sorpresa.

E poi c’è l’Off. A prendere le redini dell’Avignon Festival et Compagnies, dopo la morte nel 2009 di André Benedetto, è il 52enne Greg Germain.  Quest’anno, per la prima volta, si supera la soglia dei mille spettacoli ospitati: 1079 per l’esattezza, contro i 650 spettacoli di soli cinque anni fa (un trend del +10/15% ad ogni edizione, stima Germain), per 852 compagnie. L’Off è fin dalla sua nascita una grande vetrina, ma rappresenta anche un grosso sforzo economico per molti giovani gruppi, tesi a farsi notare da quei tremila professionisti (di cui il 15% stranieri) che approdano ad Avignon per acquistare spettacoli.
Nell’ambito di un progetto condiviso dalle regioni Piemonte e Valle D’Aosta, anche quest’anno all’Off ci saranno quattro spettacoli di altrettante compagnie piemontesi e valdostane selezionate attraverso un bando: Coltelleria Einstein con “Cappuccetto Rosso e le loup solitarie”, Envers Teatro con “Macbeth”, Approches con “Malefice de Margherite Yourcenar”, e infine “Hamm-let, étude sur la voracité” della Piccola Compagnia della Magnolia.
Si parte oggi, alle 17.30, con la parata d’apertura, in cui sfileranno circa 300 compagnie, e poi il via all’enorme e multisfaccettato carrozzone dell’Off, che riempirà Avignon di colore fino al 31 luglio.
Naturalmente anche Klp sarà lì, cercando di destreggiarsi fra l’arte e le chiacchiere.

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