
Quattro anni di stop. E ora la ripartenza. Con un pit stop per dei “Momenti critici – il Terzo Tempo”.
Arriviamo a Teatrinscatola 2015 in occasione della messinscena di “Pseudolo” di Francesco Pennacchia. E non possiamo non cogliere l’occasione per chiedere ai due direttori artistici, Fabrizio Trisciani e Francesco Perrone di Straligut Teatro, che aria si respiri a Siena in questo particolare periodo. Ma prima di virare sull’umano partiamo dalla zoologia, e dall’immagine scelta per questo “ritorno”.
Come mai la scelta della capra?
FT È una scelta di continuità con l’edizione del 2011 – che è stata l’ultima -, che aveva sempre la capra come testimonial. Abbiamo deciso di ripartire da dove si era interrotto il discorso…
La capra è un animale che ha delle caratteristiche simili in sostanza all’idea di Teatrinscatola: è un animale ignorante, testardo, in grado di sopravvivere anche in ambienti poco ospitali… e l’Italia e Siena, oggi più che allora, sono ambienti poco ospitali.
…Alla capra manca la panca?
FP L’idea nasce da motivi molto contingenti e pratici, la situazione di incertezza e mancanza di punti di riferimento per chi fa questo mestiere, soprattutto a Siena. Ma ci piace pensare che assuma anche un significato più generale, generazionale ed esistenziale, come un limbo, e questa panca ad ognuno manca a modo suo…
Nella presentazione della rassegna parlate di “limbo” sia come topos che come ballo.
FT Teatrinscatola nasce nel 2007, quando anche in noi c’era maggiore spensieratezza, maggior entusiasmo, maggiore voglia di ballare il “limbo”. Crescendo e andando a sbattere la testa sempre nei soliti problemi questa spensieratezza è venuta meno. Nel riprendere questo discorso interrotto nel 2011 c’è ancora la voglia di ballare, la voglia di continuare, ma coi lucciconi agli occhi per questa situazione di perenne incertezza e fragilità…
Sempre in tema di capre, parliamo della sezione “Domeniche caprine”…
FT Già nelle vecchie edizioni avevamo portato avanti sia una programmazione serale che una pomeridiana, per un pubblico di famiglie e bambini. Nel 2011 questa sezione si intitolava “Can You RePET?”. Scomparso Teatrinscatola siamo riusciti a mantenere questa programmazione e la nostra attenzione nei confronti delle famiglie. “Can You RePET?” è una rassegna che si svolge in autunno, ma anche durante Teatrinscatola abbiamo voluto inserire appuntamenti per le famiglie, ed ecco le “Domeniche caprine”, con tutti lavori che hanno al centro la capra…
Cosa avete fatto in questi quattro anni oltre al progetto In-Box?
FT Ne abbiamo fatte tante, ma questo è sempre rimasto il nostro lavoro, l’unica professione. Abbiamo fatto un po’ di esperimenti, abbiamo cercato di creare i presupposti per continuare a fare questa professione e creare anticorpi contro la situazione. Abbiamo continuato a livello locale la nostra attività come compagnia di produzione concentrandoci su progetti che avessero legami profondi con il territorio di Monteroni d’Arbia – dove siamo attualmente in residenza artistica – e abbiamo iniziato a lavorare col territorio per quel che riguarda la formazione e le attività con le scuole…
FP Oltre alla programmazione di teatro ragazzi, la programmazione al Supercinema di Monteroni d’Arbia, che ha gettato le basi per l’edizione 2015 di Teatrinscatola. Senza dimenticarci della piattaforma Sonar…
Ecco, parliamo un attimo di questa piattaforma.
FT È un progetto nato in seno a In-Box, ma oramai vive di vita propria. È un vero e proprio motore di ricerca del teatro emergente, un sito con un archivio completamente consultabile che può essere usato sia dalle compagnie che dagli operatori, e le compagnie possono caricarci molti materiali come video, schede tecniche etc.
FP L’iscrizione alla piattaforma è gratuita. Quest’anno le iscrizioni al bando In-Box e Kilowatt Visionari sono ospitate sulla piattaforma. Siamo attualmente a circa 1200 spettacoli integrali caricati.
Tornando a Teatrinscatola, che bilancio potete fare di quest’idea del Terzo tempo?
FP E’ un’altra delle idee nate durante le prime edizioni di Teatrinscatola che ci piaceva ripristinare. L’intento è sempre quello della triangolazione di sguardi, mettere a confronto le diverse realtà del mondo teatrale. Abbiamo pensato che fosse importante dare la possibilità a chi viene a vedere gli spettacoli – soprattutto questo tipo di compagnie, che difficilmente a Siena o a Monteroni il pubblico avrebbe modo di vedere – di avere uno spazio di decompressione e la possibilità, per chi ha voglia di togliersi alcune curiosità, guidati da un esperto, da un critico, di aggiungere qualcosa in più all’esperienza della serata. Da qui il terzo tempo, dove le due squadre (critici ed artisti) passano un momento conviviale di conoscenza reciproca.
FT …E finora la risposta del pubblico è stata ottima, perché tanti sono rimasti, hanno fatto domande, partecipato. Questa voglia di continuare il confronto con i protagonisti è qualcosa che interessa e ne siamo molto contenti.
Quali sono i vostri progetti futuri?
FT Teatrinscatola è stato dal 2007 il contenitore di tanti progetti di Straligut Teatro. Per un periodo la rassegna è morta, ma gli altri progetti sono andati avanti. Ci piacerebbe, già a partire da questo autunno, riuscire a continuare quest’esperienza e ritornare ad essere il contenitore dei progetti di Straligut, quindi iniziare con la programmazione in autunno a Siena e Monteroni e riuscire a chiudere poi in primavera con la fase finale di selezione di In-Box, che nelle ultime due edizioni è stata ospitata da alcuni partner (quest’anno a La Spezia). Prima o poi il nostro sogno sarebbe quello di riuscire a “tornare” a casa…
FP Nel 2011 Teatrinscatola era un piccolo progetto che si inseriva in un contesto e in un ecosistema della città di Siena che esisteva. Gli ultimi tre anni, non solo per noi, sono stati molto duri, e quell’ecosistema è andato molto vicino a morire. Il nostro auspicio è che questa ripartenza possa essere una prima e nuova scintilla per un rifiorire dell’ecosistema.
Il teatro può essere un aiuto reale dopo il cataclisma che ha attraversato la città?
Noi ci crediamo; la cosa che ancora non abbiamo capito è se questo tassello verrà sostenuto solo da Straligut e dai colleghi operatori e artisti senesi o anche dall’amministrazione comunale. Chiediamo chiarezza e una politica culturale definita e sensata. Si devono unire le migliori forze del territorio, e capire se anche la politica avrà la forza, l’interesse, la volontà di ricostruire il comparto delle attività culturali.