
Tre giovani coreografi che fino ad un anno fa non si conoscevano.
Daniele Ninarello è la parte italiana (torinese, per l’esattezza) di “Clash”, esito della Sharing Choreographic Residency con cui si è chiusa l’edizione 2013 del festival di danza contemporanea Interplay.
Insieme a lui Yuko Kominami, coreografa giapponese attualmente di base in Lussemburgo, e il tedesco Stephan Herwig.
A loro il compito di condividere tre periodi di residenza – di circa 10 giorni ciascuno – presso i sostenitori del progetto (Tanztendenz Munchen, Trois C-L Centre de Création Chorégraphique Luxembourgeois, Mosaico Danza in partnership con Torinodanza).
Da dove iniziare? I tre artisti, visto che non si conoscevano, non potevano che partire dal tema dell’incontro. Cosa significa per un essere umano incontrare un altro uomo? O, estendendo il concetto, cosa implica venire in contatto con un luogo diverso, uno stile di vita sconosciuto, un altro linguaggio, sia esso verbale e/o corporeo…?
La scommessa era quindi questa: riusciranno i tre artisti – con differenti culture, vite, esperienze artistiche e non – a maturare un percorso comune ‘significativo’ da trasferire infine a un pubblico?
In questo percorso hanno avuto il supporto di Christiane Blaise, direttrice del Centre Choreographyque Le Pacifique di Grenoble, una tutor che in questo caso si è svestita del ruolo di coreografa per agevolare l’incontro e la riflessione fra i tre artisti.
Ad ospitare il debutto di “Clash” lo spazio di Mosaico Danza, splendida location sulla collina torinese, di cui il video che vi presentiamo oggi è testimonianza.
E’ stata anche l’occasione per domandare a Natalia Casorati, direttrice artistica del festival, di tracciarci un bilancio conclusivo di un’edizione senz’altro riuscita per offerta e risposta del pubblico, con la partecipazione di 22 compagnie, 8 paesi europei rappresentati, 9 prime nazionali, 53 artisti ospiti e tre progetti speciali.
Nell’edizione 2013 è riuscita a proporre spettacoli che sono riusciti ad arrivare al pubblico, e non solo agli addetti ai lavori. E già questo non è poco.
Dalla sua, del resto, Natalia vanta passione e capacità. Non ancora chiusa un’edizione, è già all’opera per partecipare ai bandi e tessere relazioni per quella successiva.
Pensando al futuro, si può anticipare che il prossimo anno la residenza condivisa coinvolgerà sia il centro coreografico Mains D’oeuvres di Parigi, con la partecipazione dell’artista torinese Maura Dessì e della italo/francese Lorena Dozio, sia il festival Corpi Urbani di Genova, con la torinese Daniela Pagani e la ligure Giselda Ranieri. Da sempre, infatti, Casorati punta anche a far crescere e valorizzare gli artisti del territorio, come ha già fatto in passato con Ambra Senatore e oggi con lo stesso Ninarello.
Vi lasciamo al video.