Tre camerieri-officianti, Gabriele, Raffaele e Michela, irrompono nel foyer distribuendo sassolini bianchi a 12 spettatori: lo spettacolo ha inizio.
Mi ritrovo sul palco, col sassolino stretto in mano, comodamente seduta a tavolino. Faccio parte della “rimanenza”, i prescelti che, nel momento dell’Apocalisse, si salveranno. Per noi dodici la visione è privilegiata e la partecipazione al rito concreta.
Viene offerto pane e vino ed ecco comparire Virgilio Gudzevic, eccentrico personaggio dalla parlata slava, maestro di cerimonia. Rifacendosi ad un rito dell’antica Roma in cui si seppellivano “le tremendezze del contemporaneo”, “Mundus” è momento di collegamento tra città e inferi, possibilità di purificazione e rivelazione.
Lo spettacolo si svolge in sette scene, sette sigilli – rimando al libro dell’Apocalisse e ai punti chakra – che esplorano il contemporaneo per un esorcismo necessario prima della fine del mondo.
Sette portate vengono servite ai tavoli dagli officianti – i cui nomi son quelli degli arcangeli -, ciascuna un emblema della società: materialità, estetica ostetata, estremismi religiosi, comunicazione vacua e deleteria del mondo televisivo, per finire a scandagliare gli inganni della mente, nemica di se stessa, che cerca di obliarsi e rimane vittima dei suoi stessi trucchi.
Tra i tavoli prendono vita le ossessioni del contemporaneo, attraverso sketches ironici e giocosi.
Per mezzo di una ritualità circense e l’aspetto conviviale della partecipazione del pubblico si ride e si riflette. L’effetto cercato è quello “del disco volante” mi spiega Nicolas Ceruti, attore della compagnia: “Ti stai divertendo ma senti il vortice”. Non a caso il nome del gruppo è un termine di derivazione greca che allude proprio alla vertigine.
Forte è il richiamo alle tradizioni popolari, miste ad una vasta ricerca dalle più svariate fonti. Si sentono, dietro la leggerezza delle scene, citazioni ed echi che sfuggono al pubblico ma che pervadono tutto lo spettacolo.
Una drammaturgia interessante sviluppata attraverso diversi registri più o meno efficaci ma con un sincero interesse comunicativo. La forza di questo spettacolo sta appunto nella ricerca di comunione attraverso la forma rituale e al contempo baracconesca, ma la cornice del teatro, specie se all’italiana, appare poco adatta a questo tipo di esperimento.
Una compagnia a “gestione familiare”, quella dei Ilinx, dal sapore antico, che si fa forza della propria varietà. Ciascuno dei componenti proviene da una diversa formazione e porta nel lavoro la propria sensibilità e cultura. Un ricco materiale umano con lo scopo di “essere attori attenti della realtà vissuta, nonché divulgatori umili di una realtà possibile, di un modo altro di comunicare”.
MUNDUS. Renovatio mundi
visione: Cristiano Sormani Valli
creazione: Nicola Castelli, Nicolas Ceruti, Mara Marini, Cristiano Sormani Valli
azione: Nicola Castelli, Nicolas Ceruti, Matteo Mariani, Maria Rosa Criniti, Mara Marini, Paolo Su senna, Cristiano Sormani Valli
costumi: Caterina Filice
luci e scena: Nicolas Ceruti
suoni: Cristiano Sormani Valli
tecnica: Luca Marchiori
durata 1h 10’
applausi del pubblico: 1’ 25’’
Visto a Milano, Teatro Guanella, il 7 maggio 2010