Li abbiamo visti qualche settimana fa nella “Stanza di Orlando”, tra i pensieri scomposti di Virginia Wolf; li ritroviamo questa volta nel guazzabuglio mentale di persone qualunque, i “NIP _ not importan person”. Parliamo dell’ultimo lavoro di Macelleria Ettore, il collettivo artistico milanese che con forza creativa anima la scena underground di Trento.
Occasione d’incontro è il vivace festival delle arti sceniche contemporanee Al limite sul teatro imprevisto, che per una settimana ha movimentato lo spazio indipendente dei S.a.L.E. Docks a Venezia, indagando il rapporto che intercorre fra teatro e dimensione urbana-metropolitana. Un rapporto in continua rotta di collisione, in bilico tra dentro e fuori, pieno e vuoto, aperto e chiuso. Che guarda allo spazio urbano non solo come contenitore e produttore, ma anche come luogo esclusivo e di esclusione, dato che spesso moltissime compagnie non vi posso accedere per mancanza di spazio o di riconoscimento, o perché a fatica si incastrano tra il pubblico e il privato.
Ecco allora che il “composto” urbano diviene dinamicamente causa ed effetto di nuove vie di fuga teatrali, che si sviluppano come appendici lungo un asse verticale, o si insinuano negli interstizi o, ancora, si diramano in un underground “alternativo-sperimentale”, continuando ad alimentare quel movimento vitale fatto di incontri, scoperte, provocazioni, sfide.
Ma veniamo a Macelleria Ettore che, con attitudine giocosa, una coreografia meccanica e sincopata che sarebbe piaciuta ai Daft Punk, e utilizzando un linguaggio in linea con i tempi, si muove lungo la sottile linea che separa la creazione dalla provocazione.
Le voci protagoniste di questo nuovo progetto, finalista al Premio Kantor 2010, sono quelle dei NIP _ not importan person, ossia dei tanti, di quelli che a volte chiamiamo “gli altri”, quelli di cui possiamo anche non conoscere i volti, ma di cui riconosciamo i pensieri, ridicoli e ingenui, ma anche meschini e malvagi, grotteschi e osceni che si trovano in bilico tra l’audacia e l’indecenza, la novità e l’attentato contro il buon gusto. Pensieri ordinari che vestono persone fragili (o viceversa?) e rivelano le dinamiche di rapporto tra uomo donna, uomo uomo, donna donna, e poi ancora quello familiare, amicale, lavorativo, politico, religioso, insomma tutta la sfera relazionale.
Un “tutto mentale qualunque” con cui la regista Carmen Giordano si diverte a giocare, ottenuto attraverso un mix vivace di immagini video proiettate e voci fuori campo che manovrano la scena, lasciando che il corpo si muova come prolungamento della parola o come riflesso sotto l’impulso di suoni e musiche (curiose e originali di Chiarastella Calconi) o temi e sample ripresi dalla disco music. Tanti piccoli frammenti montati serialmente, ritmicamente reiterati, un delirio al limite della resistenza, dove l’incedere della noia mista ad incertezza viene subito riassorbita da un continuo divertissement tra il volutamente goliardico e il cabarettistico.
Bella l’energia che arriva da questo vivace gruppo di lavoro, di cui fanno parte anche Marco Simiele, autore dei testi assieme alla Giordano, Katia Bernardi, che ha curato le riprese e il montaggio video, e Maria Paola Di Francesco che ha realizzato scene e costumi.
Bravi gli attori Woody Neri, Maura Pettoruso e Paolo Maria Pilosio, che indossano con disinvoltura l’inespressività di una maschera neutra, la genialità di una marionetta, l’imitazione muta del mimo e le sfumature liberatorie e in qualche modo esagerate della comica clownesca. Il tutto divertendosi, divertendo e un po’ inquietando.
NIP_ not important person
con: Woody Neri, Maura Pettorruso e Paolo Maria Pilosio
scene e costumi: Maria Paola Di Francesco
musiche originali: Chiarastella Calconi
video: Katia Bernardi
luci e audio: Gianluca Bosio
testi: Carmen Giordano e Marco Simiele
montaggio e regia: Carmen Giordano
durata: 50′
applausi del pubblico: 1′ 20”
Visto a Venezia, S.a.L.E. Docks Magazzini del Sale, il 3 maggio 2011
Al Limite sul teatro imprevisto-Festival delle arti sceniche contemporanee