
In quello spettacolo il Mehr Theatre Group narrava una storia autobiografica di Koohestani, il racconto di un abbandono: l’ultimo incontro di un uomo e di una donna che si sono amati.
Koohestani, infatti, era rimasto così colpito da questo avvenimento della sua vita privata, da doverlo mettere necessariamente in scena. Decise di narrare questo struggente addio attraverso i corpi di due attori che, seduti l’uno di fronte all’altro, parlavano separati da un tavolo di quattro metri di lunghezza.
In “Timeloss” tutto ricomincia da quel pomeriggio, ma soprattutto dal desiderio, sette anni dopo, di voler capire il motivo della separazione. In scena stavolta i due attori sono seduti su due grandi sedie davanti a due tavolini quadrati, quasi in parallelo; si ascoltano ma non si guardano mai negli occhi, e rimangono ancora una volta tutto il tempo seduti. In un gioco sul filo della memoria, i due ex amanti, a fatica, riprendono una conversazione interrotta sette anni prima. I gesti, le espressioni del volto e le parole riconducono, con espedienti anche originali, a quel giorno e a quelle parole.
Il risultato di questo lavoro che va a ritroso nelle emozioni è uno spettacolo delicato: la lenta ricostruzione della storia, grazie anche alla bella interpretazione degli attori, è a tratti davvero sorprendente e piacevole. La scena è un interno sobrio, silenzioso, in fondo accogliente.
In questo viaggio all’indietro si colgono anche brevi sprazzi dell’Iran, ma non così tanto, forse, rispetto a come ci si aspetterebbe. Forza e debolezza della pièce stanno proprio nella sua staticità: in certi momenti le pause sono impeccabili momenti di riflessione, nello scandaglio del passato; in altri evidenziano invece fragilità. Peccato non avere osato un po’ di più.
Timeloss
testo, messa in scena e scenografia: Amir Reza Koohestani
con: Hassan Madjooni, Mahin Sadri, Abed Aabest, Behdokht Valian
assistente alla messa in scena: Mohammad Reza Hosseinzadeh
musica e creazione suono: Pouya Pouramin
video e direzione tecnica: Davoud Sadri
costumi, assistente di scena e operatrice sottotitoli: Negar Nemati
traduzione francese e adattamento sottotitoli: Massoumeh Lahidji
direttore di produzione: Mohammad Reza Hosseinzadeh e Pierre Reis
produzione: Mehr Theatre Group
coprodotto da: Festival ActOral, La Bâtie
durata: 1h
applausi del pubblico: 2’
Visto a Ginevra, Théâtre du Grütli, il 1° settembre 2013