“Vita e miracoli di un commesso viaggiatore” con Vito e Maria Pia Timo
al debutto la nuova produzione di Nuova Scena – Teatro Stabile di Bologna
e il 31 dicembre Vito festeggerà l’anno nuovo con il pubblico dell’Arena
È prossimo al debutto Vita e miracoli di un commesso viaggiatore, la nuova produzione di Nuova Scena – Arena del Sole – Teatro Stabile di Bologna, testo di Francesco Freyrie, regia di Daniele Sala, protagonisti Vito e Maria Pia Timo affiancati da Lorenzo Ansaloni, Luca Poggi. Scene di Leonardo Scarpa, musiche originali di Corrado Terzi, costumi di Anna Vecchi, luci di Andrea Testa, suono di Giampiero Berti. Le voci fuori campo sono di Carla Astolfi e Simone Merini
PRIMA NAZIONALE
ARENA DEL SOLE, SALA GRANDE, DAL 30 DICEMBRE AL 18 GENNAIO
ORE 21, DOMENICA ORE 16 – MARTEDÌ 6 GENNAIO ORE 16 – 1, 5, 12 GENNAIO RIPOSO
MERCOLEDÌ 31 DICEMBRE, ORE 21.40, GRANDE SOIRÈE DI SAN SILVESTRO
Al termine dello spettacolo, a mezzanotte, Vito brinderà all’anno nuovo assieme al pubblico
con SPUMANTE CESARINI SFORZA BRUT RISERVA e PANETTONE GIAMPAOLI
si ringrazia CAMST PARTY RICEVIMENTI
L’Arena del Sole chiude il 2008 in compagnia di Vito. Secondo una consuetudine che nel Teatro di via Indipendenza è diventata ormai tradizione, il comico bolognese festeggia la fine del vecchio anno e l’inizio del 2009 con un nuovo spettacolo, Vita e miracoli di un commesso viaggiatore, nato dalla penna di Francesco Freyrie con la firma di Daniele Sala per la regia. Dopo un periodo di rodaggio al Teatro Comunale di San Giovanni in Persicelo in cui andrà in scena in anteprima nazionale dal 17 al 21 dicembre, lo spettacolo debutterà in prima nazionale martedì 30 dicembre con repliche fino al 18 gennaio. Protagonista femminile l’attrice comica Maria Pia Timo; in scena anche gli attori Lorenzo Ansaloni e Luca Poggi.
Ispirato idealmente al testo di Arthur Miller, Morte di un commesso viaggiatore, di cui riprende vagamente il titolo e il conflitto tra individuo e sistema sociale ed economico, Vita e miracoli di un commesso viaggiatore è un testo originale, che mette in scena la storia di una famiglia bolognese ossessionata dal denaro, dall’ansia di spendere e di “avere” in un periodo – siamo agli inizi degli anni Sessanta – di grande boom economico italiano, «un periodo – spiega il regista Daniele Sala – in cui comincia a diventare importante dimostrare di “avere”, in cui si avverte forte il connubio tra essere e avere, per cui essere diventa avere».
Emblema della famiglia media dell’Italia di quegli anni, rivista e riletta sotto la luce di una comicità paradossale e iperbolica, in cui è possibile intravedere in controluce molti degli aspetti drammatici della società attuale, la famiglia Cavazza è combattuta tra il dramma del capofamiglia Severino, che non riesce a ingranare con il suo commercio e la smania della moglie Nadia che al contrario compra di tutto, salvo poi non usare nulla per paura che la merce si rovini. Nei panni di Severino, Vito – che a differenza degli ultimi allestimenti rinuncia ai numerosi cambi d’abito in scena – interpreta un piccolo commesso viaggiatore che in un’epoca in cui tutti fanno i soldi e in cui i soldi diventano il metro per computare la felicità, non riesce ad arricchirsi. In giro tra una bottega e l’altra a cui spera di poter vendere i suoi “stuzzicadenti multicolor”, buoni anche per togliere i canditi dal panettone”, ogni sera torna a casa con i gusci vuoti dei suoi sogni sognati. Ad aspettarlo la moglie Nadia – interpretata da Maria Pia Timo – che ha comprato il “frigorifero Fiat” usato solo in inverno perché “d’estate si sforza troppo”, e una lavatrice che tiene incelophanata per paura che si usuri. Nadia compra di tutto indebitandosi con le cambiali (le “cagne” che, come cani che abbaiano, arrivano di notte a svegliare Severino. A risanare i buchi alla banca ci pensa il cognato, Scocchi – interpretato da Lorenzo Ansaloni – fratello di Nadia, anche lui impegnato nel commercio, nella vendita di granaglie, ma a differenza del cognato e della sorella, uomo oculato e saldamente piantato con i piedi per terra. I fallimenti economici in ambito familiare ben presto si trasformano in conflitti e fallimenti sentimentali: il figlio di Severino, Giacomo – cui presta il volto Luca Poggi – un teddy boy da parrocchia, non parla più con il padre. Perdutamente innamorato di una ragazza meridionale, dalla quale non viene corrisposto, partecipa al quiz televisivo Rischiatutto, su consiglio della madre – per la quale con i soldi si compra tutto, anche l’amore – ma perde e smetterà di parlare anche con la madre.
Quando tutto sembra ormai irrimediabilmente perduto, quando il fallimento totale della famiglia Cavazza sembra alle porte, Severino, che è un sognatore e un illusionista da baraccone riuscirà a sferzare l’ultimo colpo, vincente, trovando un modo originale per fare soldi. Un lieto fine che ricalca il tragico finale di Miller, trasferito però nei meccanismi della commedia.
Ed è proprio una commedia questo nuovo spettacolo di Vito, come ha spiegato il regista: «A differenza degli ultimi precedenti spettacoli, in cui la struttura comica si basava sul monologo di Vito che interpretava tutti o quasi i personaggi in scena, Vita e miracoli di un commesso viaggiatore, si riaccosta alla struttura della commedia, con ritmi comici che derivano dalla interazione di più attori»
Informazioni, prenotazioni e vendita: Arena del Sole, Via Indipendenza 44, Bologna
Tel. 051.2910.910 • info e vendita on-line biglietti www.arenadelsole.it
ORARI BIGLIETTERIA:
il lunedì ore 15.30 – 19.00, dal martedì al sabato ore 11.00-19.00 (24 dicembre e festivi esclusi)
Teleprenotazioni con carta di credito: tel. 051.648.63.87 (feriali ore 15.30 – 18.30)