I Teatri del Sacro: per una festa a partecipazione popolare

Sante di Scena del Teatro delle Moire
Sante di Scena del Teatro delle Moire
Sante di Scena del Teatro delle Moire

Dall’8 al 14 giugno torna a Lucca, per la quarta volta, I Teatri del Sacro, festival biennale interamente dedicato ai rapporti fra il teatro e la dimensione del sacro, promosso dalla Federgat, dal Servizio Nazionale per il Progetto Culturale e dall’Ufficio Comunicazioni Sociali della Cei.

La rassegna, a ingresso libero, vedrà debuttare in prima nazionale 20 spettacoli scelti attraverso un bando di concorso cui hanno partecipato oltre 250 compagnie di tutta Italia.

Il festival, che oltre agli abituali spazi quest’anno sarà ospitato anche nella nuova “location” del Real Collegio, ha nel corso degli anni acquisito una visibilità ed un’importanza sempre maggiore nel panorama teatrale italiano, ospitando i nomi di interesse della nuova scena italiana, pungolati ad occuparsi in modo stimolante della dimensione sacrale, e nel contempo offrendo anche alle compagnie amatoriali una grande possibilità di visibilità.
“Un teatro di tutti e il più possibile per tutti – lo introduce il direttore artistico Fabrizio Fiaschini – affinché lo spettacolo torni ad essere, prima e oltre l’estetica della performance, un’occasione di partecipazione popolare, una festa a servizio della collettività e del suo ‘bene comune’, in nome di una bellezza concepita come gesto comunitario”.

Il festival sarà infatti diviso, come di consueto, in due parti, tra compagnie e artisti professionisti e amatoriali.
A Lucca avremo l’occasione di vedere, tra gli altri, la nuova creazione di César Brie “Il Pensiero e l’anima”, una produzione di Campo Teatrale, il ritorno del duo Carullo/Minasi in “Il Copernico, De Rivolutionibus” ispirato a Leopardi, Punta Corsara reduce dai successi di “Hamlet Travestie” con “Io mia moglie, il miracolo”, ma anche “L’impostura” del Teatro di Dioniso, il gruppo di Valter Malosti spesso di casa a Lucca, e ancora Andrea Cosentino alle prese con “Lourdes”, l’esilarante “Sante di Scena” del Teatro delle Moire, “Una solitudine troppo rumorosa” di Donati e Olesen; per finire con i pugliesi Roberto Corradino, con un lavoro dedicato a San Francesco, e “Miracoli in terra di Puglia” di Armamaxa.

Sono solo alcuni dei nomi e degli spettacoli che si potranno vedere al festival, che Klp seguirà restituendovi impressioni, clima e suggestioni.

I Teatri del Sacro prevede inoltre due appuntamenti formativi: Theatre Lab, corso intensivo per animatori culturali delle sale parrocchiali, che affronterà in modo particolare le problematiche relative alla gestione e programmazione dell’attività teatrale nelle sale e “i 70 – visioni e condivisioni”, laboratorio per il pubblico in cui un gruppo di spettatori condivideranno la visione e la conseguente riflessione sugli spettacoli in programma.

0 replies on “I Teatri del Sacro: per una festa a partecipazione popolare”
Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *