50 milioni di euro in più per il FUS e nuovi criteri per le risorse 2021

Dario Franceschini (photo: Paolo Cerroni)
Dario Franceschini (photo: Paolo Cerroni)

Mentre gli orizzonti per le riaperture del più ampio settore culturale (teatri, musei, cinema…) sembrano di nuovo allontanarsi, in linea con quanto sta avvenendo in altri Paesi europei come la Francia, il Mibact ha annunciato nei giorni scorsi che 50 milioni di euro in più saranno destinati ad integrare il FUS, insieme a nuovi criteri per l’attribuzione delle risorse nel 2021.

“50 milioni di euro in più per il Fondo unico dello spettacolo e nuovi criteri di attribuzione delle risorse per ampliare il numero dei beneficiari, estendere i contributi a settori finora mai raggiunti e proseguire e rafforzare le azioni di tutela e protezione dei lavoratori”: è la dichiarazione di Dario Franceschini, Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, dopo aver firmato il decreto che determina nuovi criteri e modalità per l’erogazione, l’anticipazione e la liquidazione dei contributi allo spettacolo dal vivo.

Consapevole di quanto scontento ci sia nell’ampio settore della Cultura, il ministro ha voluto sottolineare come questo sia un provvedimento “che riconosce agli attuali beneficiari gli stessi importi ricevuti nel 2020, a condizione che siano adottate adeguate misure di tutela dei lavoratori. È previsto anche un incremento del contributo ordinario alla produzione di spettacoli in streaming e vi è il riconoscimento di un contributo a favore di nuove istanze, sia per soggetti che operano in settori già previsti, sia per nuovi settori”.

Sì, perché tra le novità c’è proprio l’ampliamento a nuovi generi e settori: dal jazz ai live club, dalla musica contemporanea a quella d’autore.
E si torna a parlare di spettacoli in streaming, che continuano a dividere il mondo del teatro: chi li vede come un’opportunità (Franceschini in testa, con il progetto di una Netflix della cultura) e chi aborrisce l’idea di trasformare una esperienza come quella del teatro, che si nutre di presenze ed emozioni ‘dal vivo’, in qualcos’altro.

Il provvedimento di integrazione del FUS ha avuto l’intesa della Conferenza unificata lo scorso 17 dicembre, e attua la previsione del decreto Rilancio per sostenere il settore dello spettacolo dal vivo nel 2020 e 2021. Prevede in particolare che, anche nel 2021, sia confermato lo stesso contributo del 2019 agli organismi finanziati dal FUS nel triennio 2018-2020, erogato con un’anticipazione fino al 65% dell’importo e vincolato, tra l’altro, alla messa in atto di misure di tutela occupazionale nei confronti di tutti i lavoratori, sia dipendenti che non. E’ tuttavia prevista una soglia di tolleranza sul rispetto dei requisiti di attività, tenuto conto della situazione di emergenza Covid.

“Un risultato importante – ha commentato Franceschini -, frutto del confronto avuto con le associazioni di categoria, anche all’interno del tavolo permanente dello spettacolo dal vivo. Un ringraziamento alle Regioni e agli enti locali che hanno consentito una rapida finalizzazione del decreto, così da poter accelerare la erogazione dei contributi FUS per l’anno 2021”.

Sono state confermate le misure già adottate per festival, cori e residenze artistiche, mentre è stata introdotta una procedura più articolata per il sostegno ai progetti speciali, che dovranno rappresentare iniziative originali partecipate dal territorio, esprimere un’identità peculiare e una dimensione di particolare prestigio artistico e culturale riconoscibile a livello nazionale e internazionale, riferirsi a celebrazioni e ricorrenze collegate a personalità o luoghi di rilievo nella storia dello spettacolo o rappresentare modelli di buone pratiche nello sviluppo e promozione dello spettacolo dal vivo nel contesto culturale e sociale.

Il provvedimento è stato ora trasmesso agli organi di controllo e sarà disponibile sul sito beniculturali.it quando verrà registrato.

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