Lo stagno (Compagnia Marco Gobetti) 4 novembre 2008

 

Compagnia Marco Gobetti con il Patrocinio della Città di Torino

Martedì 4 novembre 2008 ore 21
Teatro Gobetti – Via Rossini 8 Torino
Ingresso € 10 – ridotto studenti € 5
Prenotazioni 347.0522739
LO STAGNO
testo Marco Gobetti
recitazione e direzione Anna Delfina Arcostanzo, Marco Gobetti
musiche Mario Actis
disegno luci Paola Gousse
tecnico delle luci e del suono Simona Gallo

Un uomo e una donna.

Lui veste una divisa militare e ha un paio di scarponi ai piedi, lei ha i piedi scalzi e indossa un vestito a fiori.

Lui è tornato da una guerra. Lei no.

Lei vuole festeggiare il suo ritorno. Lui non vuole.

Lei vuole che lui ricordi di quando si volevano bene e di suo nonno e delle storie che raccontava e di tante altre cose, ma lui non vorrebbe: forse ricorderà. Lui tiene tanto ai suoi scarponi.

Lei vuole che lui riveda i propri genitori, lui non vorrebbe: forse li rivedrà. Lui tiene tanto ai suoi scarponi.

Lei canta e vuole che lui canti, lui non vorrebbe: forse canterà. Lui tiene tanto ai suoi scarponi.

Lei vuole che lui si tolga la divisa, lui non vorrebbe: forse la toglierà. Lui tiene tanto ai suoi scarponi.

Lei vuole che lui si tolga gli scarponi.

E glielo chiede tante volte.

Lui non vuole. E nega tante volte.

Lei insiste tante volte. Lui le chiede un bacio in cambio, tante volte.

E lei glielo nega, tante volte.

Ma che cosa c’è negli scarponi?

(…)  La Torino sotterranea, quella invisibile agli occhi dei più, offre tesori insospettabili, tanto più preziosi in quanto gratuiti, ideati e realizzati per un credo profondo e per l’urgenza del dire. Anna Delfina Arcostanzo e Marco Gobetti stanno provando in questi giorni in uno scantinato di Vanchiglia, il frutto di un pensiero lungo che si distilla in teatro. S’intitola Lo stagno, racconta di cascine e di guerra, di rane, di paglia, dell’essere custodi di storie che sono segreti di vita e di morte. Racconta di una piemontesità senza confini, senza nostalgie, senza folclore deleterio, metabolizzando una cultura e innervandola della forza di un presente che è al tempo stesso metafora e pane spezzato. Anna Delfina Arcostanzo e Marco Gobetti recitano con una naturalezza conquistata che avvince, innestata com’è su un tessuto linguistico complesso. Un’operazione esemplare che parte dal cuore e si fa intelligenza.  Alfonso Cipolla – La Repubblica, 7 marzo 2004

(…) “Lo stagno”, spettacolo scritto e recitato da Marco Gobetti, tra gli artisti più interessanti e promettenti dell’attuale panorama torinese, tenace nel costruirsi un percorso artistico lontano da soluzioni di comodo, nel creare una propria poetica dai toni surreali ma profondamente radicata nell’attualità. Con lui in scena Anna Delfina Arcostanzo, nella finzione compagna di un uomo che torna da una guerra; l’uomo è cambiato, è perso in pensieri a lei sconosciuti, e soprattutto è misteriosamente legato al paio di scarponi che non vuole più togliersi. Monica Bonetto – Torinosette (La Stampa), 11 gennaio 2008

 

 

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