I giochi di Margherita Palli, in mostra a Milano

Giochi Teatrali / Theatre Toys
Giochi Teatrali / Theatre Toys, veduta della mostra
Giochi Teatrali / Theatre Toys, veduta della mostra (photo: Emanuele Biondi – istitutosvizzero.it)
Il cavallo a dondolo di “Giro di Vite” (Ronconi, 1998), il gioco dei 15 del Trittico del Teatro alla Scala, i divertenti cubetti puzzle de “L’una e L’altra” (Allievi, 2007) e tanti altri ancora.
Ecco cosa si può trovare in Giochi teatrali / Theatre Toys, piccola ma curiosa mostra dedicata a Margherita Palli nella sede milanese dell’Istituto Svizzero, in via del Vecchio Politecnico 3, ancora fino al 3 marzo.

Una stanza adibita a luogo di gioco, dove è possibile osservare e toccare pezzi di scena della grande scenografa italiana, trasformati in giochi tradizionali, ispirati ai più celebri giochi del ‘900. La bambola di Nora, la marionetta di “Alfonso und Estrella”, il modellino di “Prometeo” e di “Suor Angelica”, il cane di “Finale di partita” sono soltanto alcuni dei personaggi che hanno animato gli allestimenti di scena della Palli.
Un piccolo gioiello da vedere questa mostra, sebbene sia veloce da visitare, che suscita emozione e divertimento.

Una mappa del tesoro guida la visita, e la voce del soprano Florence Foster Jenkins la accompagna in sottofondo. Lanterne, teatrini, caleidoscopi e immagini portano chi si aggira tra gli oggetti a ricordarsi i giochi dei bambini, quelli dimenticati, ma mai superati, rivisti sotto un’ottica diversa e divertente.

Margherita Palli, nata in Ticino nel 1951, firma da sempre le scenografie degli spettacoli di Luca Ronconi nei teatri di tutto il mondo e collabora con i nomi più importanti del teatro italiano e internazionale. Ha vinto ben cinque volte il premio Ubu, e le sue scene sono d’esempio sia per gli studenti della Nuova Accademia di Belle Arti (Naba) di Milano, dove dirige il Trienno di scenografia, che per quelli dell’Università IUAV di Venezia, sua altra cattedra.

La mostra merita certamente una visita, non solo per l’intimità dell’esposizione, ma anche perché ricorda come il teatro sia, prima di tutto e soprattutto, un gioco che merita di essere vissuto, da chi lo fa ma anche da chi lo vede.

Orari mostra:
martedì-venerdì ore 11-17; sabato ore 14-18; chiuso lunedì, domenica e festivi. Ingresso libero.

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