Van Gogh e Munch: animi in gommapiuma a confronto

The Painter
The Painter
The Painter (photo: teatrodelburatto.it)
Osservare da vicino, somigliantissimi, in carne ed ossa, o meglio sarebbe dire in gommapiuma, due grandi pittori come il norvegese Edward Munch e l’olandese Vincent Van Gogh, captandone umori, passioni o meglio le ossessioni trasportate in un presente fracassone e pieno di incognite, può sulla scena avvenire esclusivamente attraverso il teatro di figura.

Tutto ciò è accaduto in modo originale e coinvolgente all’interno di IF, il festival internazionale del teatro di immagine e figura che il Teatro del Buratto da sette anni organizza al Teatro Verdi di Milano, e che in questi anni ha portato in città alcune delle più importanti produzioni internazionali di questo modo così particolare e coinvolgente di stare in scena.

Munch e Van Gogh sono gli indiscussi protagonisti di “The Painter, Munch and Van Gogh,The Scream of the Sunflower,” che vede riuniti nell’impresa i norvegesi della Jo Strømgren Kompani e gli olandesi de Ulrike Quade Company, che già avevano portato all’interno di IF “The Writer”, l’altrettanto notevole spettacolo sul discusso scrittore norvegese Premio Nobel Knut Hamsu.

Nello spettacolo si immagina che i due pittori vengano messi a confronto durante un popolare e strampalato show televisivo in cui ogni volta vengono invitati a confrontarsi artisti e personaggi storici. Munch e Van Gogh, ma non solo loro, entrano in scena, ovviamente come pupazzi, portati a vista in simbiosi con le due animatrici/attrici che li animano e con cui intersecano sguardi, parole, sentimenti.
In comune i nostri due eroi hanno diverse cose, ma soprattutto il dolore di una vita piena di inciampi, espressi benissimo nelle loro parole: più furenti e tormentate quelle di Vincent, più malinconiche e commoventi quelle del pittore norvegese, visto sia al calar della vita che nel pieno della sua giovinezza, mentre da uno schermo un annunciatore elenca pedissequamente i fatti cronologici della loro vita. Ma tutto ciò è non è proposto in modo didascalico, bensì in un turbinio di situazioni spesso di irriverente surrealismo, dove l’irrispettoso critico Arthur (sotto le cui sembianze, significativamente, si rimanda al tormentato artista olandese Herman Brood, morto anche lui suicida) li obbliga anche a misurarsi con il presente e dunque con il loro valore commerciale, che dalle loro vite così malamente concepite ha ovviamente acquisito maggiore considerazione.

Ed è così che lo spettacolo riesce a parlare in modo trasversale anche e soprattutto della libertà dell’arte, dove il genio – oltre che misurarsi con sé stesso – deve per forza assoggettarsi alle ferree leggi del  mercato.
Il sarcasmo che pervade tutta la messa in scena non inficia mai la tragica grandezza dei due pittori, anzi l’amplifica, trasportando la loro arte in una contemporaneità dove ogni cosa viene valutata non per ciò che è ma per ciò che può valere.

Meike van den Akker
e Cat Smits danno letteralmente vita, in modo convincente, a tutti i pupazzi, popolando la scena di figure sorprendenti e cariche di significati.
Lo spettacolo si colloca così felicemente nelle celebrazioni per il 150° anniversario della nascita di Munch, realizzate in collaborazione con la Reale Ambasciata di Norvegia di Roma, con il coordinamento progettuale di Francesca Pasini. Il progetto prevede anche con un convegno al Museo del Novecento, una rassegna di film sulla vita e l’opera di Munch, le mostre che la città di Oslo gli ha dedicato, ed infine una lezione-conferenza “Attorno a The Painter”, tenuta dal politologo e saggista Giorgio Galli.

THE PAINTER Munch and Van Gogh. The Scream of the Sunflower
ideazione: Ulrike Quade, Jo Strømgren, Marc Becker
regia: Jo Strømgren
drammaturgia: Marc Becker
performers: Meike van den Akker, Cat Smits
puppets: Maria Landgraf, Ulrike Quade
costumi: JacquelineSteijlen
spettacolo in lingua originale (inglese) con sovratitoli in italiano

applausi del pubblico: 2′

Visto a Milano, Teatro Verdi, il 19 dicembre 2013
Prima Nazionale


 

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