Ha debuttato in prima nazionale al Teatro Dante di Campi Bisenzio (FI) la pièce di Morris Panych “Auntie & me”. Protagonisti di questa commedia dallo humor nero sono i fantastici Alessandro Benvenuti e Barbara Valmorin. È la prima produzione per il Teatro Dante, di cui Benvenuti è il direttore artistico: una produzione che scommette su un azzeccatissimo testo dell’autore canadese mai presentato né tradotto in Italia.
La commedia oscilla fra toni ironici che si fanno esilaranti, humor e passaggi toccanti, dolorosi. Il dolore è quello della solitudine di coloro che si sentono abbandonati, non amati, di chi non può o comunque non riesce a condividere la propria vita con qualcuno. Divertimento e risate si spengono così in una smorfia amara, tra battute irriverenti e crudele tenerezza.
Ricevuta una lettera da una zia che si proclama morente, il protagonista lascia tutto quello che ha (ma poi… cos’ha?) per precipitarsi al suo capezzale. La morte della congiunta, annunciata ed attesa, tarda però ad arrivare. Si susseguono così le stagioni e dal rumore della pioggia si passa al cinguettio degli uccelli e ai bambini che giocano in cortile. La vita “fuori” continua a scorrere, fluida, inesorabile, tranne che per i due in attesa della morte, e per una signora che, dall’altro lato della strada, continua a guardare verso di loro.
Nel frattempo il nipote non smette di provarci: convincere la zia che dovrebbe morire, così da riuscire a tornare alla sua vita, ancora convinto di averne una. “Vuoi essere cremata? Potrei mescolare le ceneri a del terriccio universale e farci crescere un amarillis, sarebbe molto bello…”. “Sono preoccupato per la tua salute, sembra stia migliorando”.
La zia si ostina a rimanere in vita. Il nipote cercherà allora improbabili ed esilaranti espedienti per farla fuori, dalla macchina per stordirla al filo elettrico scoperto, rimanendo lui stesso vittima delle proprie trappole. Perché forse, a poco a poco, inizierà a voler bene a questa signora così silenziosa e tenace.
E proprio nel momento in cui tutto sembrerà prendere la piega dello scherzo e del gioco, ecco che si affonda, e poco sotto la superficie si inizierà a scoprire qualcosa di più profondo e oscuro sulla natura della solitudine e dell’affettività. Fino a che il nipote si ritroverà solo, con una piantina di amarillis come unica interlocutrice.
“Auntie & me” è una storia che riesce a raccontare in maniera semplicissima e senza dimenticare l’ironia conflitti profondamente complicati e tragici. È un affresco umoristico della solitudine, un paradosso dei nostri tempi portato in scena da due grandi interpreti.
Auntie and me (Mia zia ed io)
di Morris Panych
con: Alessandro Benvenuti e Barbara Valmorin
regia e spazio scenico: Fortunato Cerlino
traduzione: Valentina Rapetti
core trainer: Andrea Calbucci
aiuto regia: Ester Tatangelo
disegno luci: Gianluca Cappelletti
disegno audio: Mirco Mencacci
musiche: Peppe Bruno
costumi: Oriana D’Urso
durata: 1h 40′
applausi del pubblico: 2′ 30”
Visto a Campi Bisenzio (FI), Teatro Dante, il 10 dicembre 2009