Le novità della danza contemporanea svizzera

Foofwa d’Imobilité
Foofwa d’Imobilité
Foofwa d’Imobilité (photo: Cédric Vincensini)

Quattro giornate, da stasera fino a domenica, interamente dedicate alla danza contemporanea svizzera.
Dopo Ginevra, Losanna, Lucerna e Zurigo, le Giornate di Danza Contemporanea Svizzera sbarcano quest’anno in Ticino, fra i teatri di Chiasso, Lugano, Bellinzona, Locarno, Verscio e la Val Calanca.

Otto luoghi di spettacolo per cinque città coinvolte, una tappa nei Grigioni italiani e quindici spettacoli, a cui si aggiungeranno i site specific, eventi pensati da due coreografi d’eccezione ed ambientati in Val Calanca. Il tutto per coinvolgere circa 200 artisti. A due compagnie ticinesi, tra le più accreditate a livello nazionale e internazionale, il compito di rappresentare la bandiera rossoblu: la compagnia Teatrodanza di Tiziana Arnaboldi e la compagnia Aiep di Claudio Prati e Ariella Vidach.

Ad aprire le danze (stavolta è proprio il caso di dirlo) sarà stasera Chiasso, una piazza culturale che da oltre vent’anni ospita il festival Chiasso Danza. Il compito di inaugurare la rassegna andrà a Laura Kalauz con il suo “Turist 3.1 –Zurich”, venti minuti per un progetto in progress la cui ultima tappa è approdata a Zurigo, proseguendo l’idea di analizzare e destrutturare alcuni modelli sociali di comportamento in relazione agli spazi pubblici. La serata proseguirà poi con Thomas Hauert, vincitore del Prix de la danse suisse 2005, con “Accords”, performance che indaga la relazione tra danza e musica. La serata terminerà con Simone Aughterlony in “The best and the worts of us”.

Programma fitto domani, 23 gennaio, tanto che si inizia alle 13,45 nello Spazio Officina di Chiasso con Youngsoon Cho, coreografa e interprete di origine sud-coreana che presenta “Whisky Gorilla”, una performance ironica che descrive una camera d’hotel come fosse il luogo di un esperimento zoologico disastroso tra un gorilla e del whisky.
Alle 15 l’ultima tappa chiassese è per il ginevrino Foofwa d’Imobilité, Prix Suisse per la danza e la coreografia 2006, con “The making of spectacles”: gli spettatori saranno chiamati a collaborare con la compagnia scegliendo coreografia, musica, costumi e perfino illuminazione della scena.
La serata si trasferisce poi a Lugano con la compagnia Gilles Jobin che, con “Text to speech”, farà entrare gli spettatori in un cybercafé in cui tutto può accadere. Una fiction politica che racconta la manipolazione sempre più frequente delle informazioni.
Palazzo dei Congressi vedrà in scena la prima delle due compagnie ticinesi, Teatrodanza di Tiziana Arnalboldi con “Volo via – Condannato libero”: un viaggio oltre i confini della coscienza co-prodotto per le Giornate di Danza Contemporanea Svizzera e presentato in anteprima assoluta. Infine, al Teatro Cittadella 2000, la compagnia di Nicole Seiler, coreografa e video-artista alle prese con l’esplorazione del bello ideale,che in “Ningyo” parlerà del fascino delle leggende sulle sirene.

Sabato e domenica Locarno ospita il giapponese HideTo Heshiki in “Tale 2 of sympathetic vibration”; mentre Verscio si anima con All Exclusive & Alexandra Bachteysis in “Dream Season”. La coreografa e perfomer parte da Omero per indagare e raccontare l’inconscio collettivo come una grande soap opera.
Nel pomeriggio 7273 presenta “Listen&Watch Création 2009 (Climax revisité)”, lavoro che sviluppa il concetto di coreografia come movimento senza interruzioni e in cui la musica viene sostituita dal silenzio.
Il Teatro di Locarno ospita alle 17 Truong Ho Truong in “Overseas”, spettacolo prodotto nell’ambito del Premio Fiorderpreis 2008. Utilizzando un approccio di tipo etnologico, le autrici hanno intervistato altri cinesi residenti in Svizzera o che hanno fatto ritorno in Cina. Come si incarnano nel corpo di una persona la storia e la memoria?
A Bellinzona Maud Liardon presenta “Arnica 9 CH (My life as a dancer)”, 37 minuti per un’endoscopia satirica del mestiere di danzatore. Mentre in serata, i ticinesi Ariella Vidach e Claudio Prati propongono “Intervita”. L’interazione tra arte e innovazione tecnologica si trasforma in poesia, musica e danza per sviluppare una riflessione sul contrasto tra il mondo tecnologico e quello più legato alle pulsioni dei sentimenti, del corpo e della coscienza.
Domenica ancora danza con il solo di Van Acker in “Lanx”: 25 minuti alla ricerca di un movimento che risulti scritto come una traccia continua.

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