Il teatro ha una storia millenaria, ma ciò che viene indicato solitamente con la formula di “teatro di regia” è una realtà particolare, un fenomeno che inizia in Europa al’inizio dell’Ottocento e in Italia solo alla fine della seconda guerra mondiale.
Dai precursori della regia teatrale – Meiningen, Antoine – ai suoi padri fondatori – Stanislavskij, Mejerchol’d – ai molti interpreti contemporanei – da Kantor alla Mnouchkine, da Grotowski a Eugenio Barba, da Strehler a Ronconi – il volume presenta una serie di medaglioni dedicati ai protagonisti del teatro, esaminati a partire da un loro spettacolo-campione secondo un criterio di indagine completo curato da Roberto Alonge, docente di Storia del Teatro all’università di Torino.
“La sconcertante e ossessiva presenza del regista sulla scena non ha potuto non attirare a Kantor qualche strale polemico. L’hanno accusato non solo di narcisismo, ma decisamente di megalomania. Denis Bablet racconta, a questo proposito, di un grande scoppio di riso del nostro personaggio: “Certo che sono megalomane, ma, a differenza degli altri, io sono un megalomane che sa servirsi della sua megalomania!…”. L’aneddoto è di grande interesse. Kantor, Grotowski, Barba hanno inventato un teatro diverso (come direbbe Franco Quadri), un teatro che fa a meno del testo, o, meglio, in cui è il regista stesso a scrivere il testo. Lo stesso teatro che, forse, avrebbe voluto fare Ronconi. Il peccato di megalomania, di hybris è qui, nel rifiuto del drammaturgo, dell’autore, nell’uccisione del padre”.
(Da “Il Teatro dei registi” di Roberto Alonge)
Il teatro dei registi
Alonge Roberto
2006
IX-191 pp.
Laterza
€ 18